Dal 1° dicembre scorso presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, così come da Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, è attivo il servizio di vaccinazione anti Herpes Zoster da somministrare ai pazienti fragili affetti da patologie croniche o ultrasessantacinquenni che, se contagiati, potrebbero avere gravi conseguenze sulla propria salute.
La scelta di tutelare tali categorie nasce dalla necessità di conferire un’immunità attiva a coloro che hanno diagnosi accertate di diabete, cardiopatia, pazienti dializzati, trapiantati o soggetti sottoposti a terapie autosoppressive. Al Ruggi e nei presidi dell’Azienda Sanitaria salernitana, dopo un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno e l’ASL Salerno che ha fornito i vaccini, è stato predisposto un percorso di offerta vaccinale presso le singole Unità Operative, a cominciare dal reparto di Neurologia dove dall’inizio del mese sono state immunizzate più di 100 persone tra trapiantati e dializzati, con vaccino a DNA ricombinato.
Dal 1° gennaio è iniziata la stessa vaccinazione per i trapiantati epatici e di midollo presso l’Ematologia e successivamente sarà il turno dei pazienti affetti da neoplasie o con HIV. Nello specifico, durante le periodiche visite di follow-up dei pazienti, un gruppo di specializzandi della Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Salerno propone loro la vaccinazione che sarà effettuata in ambiente protetto, con affiancamento dei responsabili dei Reparti interessati e dopo la sottoscrizione di un consenso informato, la compilazione di una scheda anamnestica da inserire nella cartella clinica e la successiva registrazione sulla piattaforma dell’avvenuta vaccinazione o dell’eventuale rifiuto.
“Attualmente, più del 70% dei pazienti accetta di vaccinarsi – dichiara Francesco De Caro, coordinatore del progetto e Referente aziendale Rischio Clinico del Ruggi oltre che professore di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Salerno – comprendendo così l’opportunità e l’utilità di scongiurare attraverso il vaccino e senza necessariamente spostarsi al di fuori dell’ospedale il contagio di una malattia che potrebbe ripercuotersi e impattare su patologie pregresse“.
A breve saranno somministrati anche i vaccini antinfluenzali con le stesse modalità elencate.