Lettera aperta alla redazione di Franco Iorio
Fanno a gara i telegiornali a spiattellare lo scandalo europeo compiuto dalla Sinistra politica, evidenziando la collusione con un panorama desolante chiamato Qatargate. La politica diventata affarismo, i politici di sinistra trasformati in faccendieri, chi li vota ovviamente vicini o prossimi. Si procede per generalizzazione, si estende, si propaga e si arriva alla conclusione: tutti ladri! E invece no!
CāĆØ una infinitĆ di uomini e donne portatrice di valori, animata di principi morali, capace di affrontare con dignitĆ gli eventi negativi della vita, gente che continua a lavorare per tutto ciò che ritiene giusto anche a costo di pagare di persona, senza badare a più di tanto alla convenienza del proprio portafogli. Certo, si ĆØ anche responsabili per quanto non si ĆØ saputo evitare, ma ogni uomo ĆØ responsabile delle proprie azioni, che sono poi un contributo al bene comune. E tuttavia alla sinistra politica comporta danno più che alla destra qualsiasi condotta corruttiva semplicemente perchĆ© la destra ĆØ vista alquanto attigua o comunicante con il mondo degli affari, direi portatrice degli interessi padronali per principio ed essenza.
La sinistra, invece, dovrebbe proteggere e salvaguardare la gente e i gruppi sociali più deboli, sostenere i più bisognosi, progettare e concepire il lavoro e difendere i lavoratori. Non lo fa più. Valori quelli che non sono più nella conduzione politica e nellāanimo di questa sinistra, impegnata a conquistare e a tutelare il potere. Eā proprio qui che ha avuto origine e continua la crisi della sinistra: ha dimenticato la sua matrice e non ricorda la sua provenienza, ha perduto la sua strada, ha messo una pietra sopra il suo credo. Il danno di attenzione e di reputazione con il Qatargate ĆØ colossale: il risultato ĆØ anche quello del 25 settembre scorso e la deriva dei sondaggi di Pagnoncelli lo conferma. I giornali, le Tv, i social network della destra nazionale battono sul nervo scoperto: ecco i perbenisti! Sono questi i predicatori della morale con le mani a protezione del proprio portafogli.
Quanto tempo ci vorrĆ a risarcire lo sfregio? Quanti anni a ripulire la macchia? Come si dimostrerĆ che il Pd non ĆØ una fabbrica di interessi? E che si dirĆ a noi minoranza disillusa, forse un po’ ingenue anime belle, noi incapaci di fare i conti con la realtĆ per rimanere eterni idealisti? Eppure mi dico sempre convinto che fare politica non ĆØ, non può essere un tirocinio per diventare affaristi.
E il pensiero va a Berlinguer, alla āquestione moraleā sollevata nel 1981 e oggi riproponibile sia pure in termini diversi. Il Pd o come domani si chiamerĆ non può aver esaurito la sua funzione sociale e nemmeno quella culturale, fin quando lāingiustizia fa più grande unāanima libera e fiera.
– Franco Iorio –
