Oggi ricorre la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia e la Polizia Postale condivide il dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”, un modo per mostrare quanto sia importante il fenomeno e quanto impegno c’è da parte degli specialisti della Polizia di Stato nel contrastarlo. Il resoconto, infatti, non contiene solo numeri in grado di raccontare un rischio attuale, ma descrive un sistema di tutele come quelle portate avanti dalla Polizia Postale, fatte di sinergie tra istituzioni e attività multidisciplinari nelle quali la condivisione dei saperi e degli impegni consente di costruire soluzioni possibili ed efficaci come le campagne di sensibilizzazione di minori e adulti sui temi del rischio online.
La lotta all’abuso sessuale online ai danni di minori diventa sempre più efficace proprio se si pone un argine a fenomeni gravi quanto complessi: cresce il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori. Il report delinea in modo puntuale chi commette abusi: sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità. Si tratta di soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità. L’adescamento, inoltre, si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming. Per questo appare quanto mai urgente proteggerli dalle attenzioni deviate degli adulti che si concentrano proprio dove la presenza di minori è più cospicua. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi e hanno nell’ascolto e nel dialogo gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto.
Nel 2022 sono stati 2622 i siti oscurati e resi irraggiungibili agli internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini e vengono oscurati perchè consentono alle immagini di abuso di continuare a circolare, favoriscono la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime e alimentano la richiesta di nuovi abusi sui minori.
1466 sono le persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori nel 2022, 299 i denunciati già dopo i primi tre mesi del 2023. Sono
spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni i responsabili di reati legati alla pedopornografia. Nel 2022 sono 149 gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Nei primi tre mesi del 2023 sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili su social network, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.
Da qualche anno si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i
ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono quasi sempre maschi, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale
sessuale, incappano in circuiti informali online dove accedono ad ogni tipo di materiale illegale tra cui quello che riguarda abusi sessuali su minori, non disdegnano di condividere con altri utenti per inconsapevolezza, goliardia e superficialità.
La sicurezza in rete di bambini e ragazzi è un tema che ha assunto un’importanza progressivamente più ampia, sino a diventare cruciale per piccoli cittadini che hanno, per la loro proiezione nel futuro, un rapporto di assoluta attrazione verso le nuove tecnologie. L’integrazione di competenze afferenti a diversi ambiti disciplinari appartiene alla natura stessa della Polizia Postale e delle Comunicazioni, la cui azione repressiva si proietta necessariamente nella realtà virtuale di internet, attraverso i nuovi supporti tecnologici, con un’attenzione particolare alle specifiche fragilità e peculiarità degli autori di reato e delle vittime.