I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Sapri, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, hanno concluso l’ultimo atto giudiziario a termine della cosiddetta “Operazione Wedding Business”, che aveva già permesso di scoprire una delle più grandi frodi fiscali nel settore dei servizi di alloggio e di ristorazione del territorio cilentano.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica Giancarlo Grippo e dal Sostituto Procuratore Ivana Niglio, hanno accertato la commissione, da parte di cinque persone indagate, di numerosi reati fallimentari mediante l’occultamento delle scritture contabili obbligatorie per legge, in modo da rendere incerta la situazione patrimoniale del soggetto economico di riferimento, e soprattutto l’occultamento di beni della società fallita, attraverso fittizie cessioni di cespiti ad altre società, tutte riconducibili alle stesse persone indagate.
L’operazione trova il proprio coronamento con il recente provvedimento di sequestro di quote societarie che le Fiamme Gialle di Sapri hanno eseguito nei confronti di tre società riconducibili al maggiore indagato dell’operazione.
L’attuale sequestro di circa 70.000 euro si aggiunge a quello di circa 600.000 euro già in precedenza operato dal Corpo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, a fronte di un’evasione di imposta quantificata in circa 6 milioni di euro.
– redazione –
- Articolo correlato
28/7/2016 – Operazione “Wedding Business”. Nel Cilento frode fiscale nella ristorazione