
Vorrebbero, magari, che non ci fosse bisogno di ricordare il loro valore con una data su un calendario, che fosse scontato che sono importanti.
La Giornata Internazionale della donna si ĆØ trasformata nel corso del tempo, diventando una ricorrenza dai caratteri commerciali.
Lā8 Marzo ĆØ una data per tenere viva la memoria sulle lotte sociali, politiche,contro le violenze subite,gli abusi: una ricorrenza non una festa.
Dal 1908 al 1909 a New York, oltre 20.000 camiciaie sostennero un lungo sciopero per i diritti delle donne, ma durante queste manifestazioni, presso unāindustria tessile, rimasero uccise 129 operaie. Sembra essersi persa lāessenza della ricorrenza, in quanto molte donne approfittano di questa giornata per dare sfogo alla ātrasgressioneā, come se le donne dellā epoca avessero combattuto per questo!
Combatterono per dei diritti che ancora oggi nel 2013 non sono stati completamente raggiunti e che dovrebbero spronare le donne a continuare questa lotta: le tante donne costrette a subire abusi, le donne che rinunciano al lavoro, perchĆØ la maternitĆ ĆØ spesso considerata una realtĆ scomoda da poter gestire.
Si accende la tv e si apprende la solita orrenda notizia di una donna che non c’ĆØ più per colpa di uomo che ālā amava tantoā.
Una riflessione. In Italia 1 donna su 8 riceve una diagnosi di tumore al seno. Un terzo delle donne che si ammalano hanno meno di quarantā anni e in Italia il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte nella fascia 35-50 anni. Sono mamme, figlie, nonne, amiche.
Un’occasione per riflettere soltanto o magari, rinunciare al “pacchetto fiore giallo, cene e regalini vari” e magari destinare i soldi alla ricerca sul cancro.
Importante la visita per una diagnosi precoce, snobbata da molte donne. Ma non solo lā 8 Marzo. In gioco cāĆØ la vita delle nostre mamme, amche, nonne, figlie e di tutte le donne del Mondo.
Bisogna avere il coraggio di cambiare e continuare a lottare.– Claudia Monaco – ondanews –