L’influenza che ha afflitto milioni di italiani è una delle peggiori mai affrontate. Non per niente, almeno 4 milioni di persone sarebbero finiti a letto con la febbre e tutti gli altri sintomi tipici di questo male di stagione. Ma uno studio appena pubblicato sul periodico “New England Journal of Medicine” evidenzierebbe un rischio imprevisto. Lo studio ha sottolineato che il rischio di essere vittime di un attacco di cuore aumenta fino a sei volte quando si ha l’influenza. Una settimana dopo la fine dei sintomi il rischio sparisce ed è comunque maggiore negli anziani, nelle persone colpite da virus B e in chi è al primo infarto.
I ricercatori dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences di Toronto hanno avuto accesso ai dati del progetto “Flu and Other Respiratory Viruses Research”, una collaborazione tra 11 laboratori e 8 ospedali dello stato dell’Ontario che punta a studiare l’influenza e altre infezioni delle vie respiratorie utilizzando diagnosi di laboratorio accertate. I ricercatori hanno quindi potuto incrociare 20mila pazienti con una diagnosi di influenza con i dati dei ricoveri ospedalieri per infarto relativi allo stesso periodo, isolando 332 persone colpite da entrambe le patologie e calcolando quale fosse stata l’incidenza di infarti durante la prima settimana di influenza. Il risultato ha confermato le ipotesi: a parità di rischio individuale, l’influenza aumenta di circa 6 volte l’incidenza di infarti.
La ricerca ovviamente non ha indagato le cause dell’associazione tra influenza e infarto, ma molti cardiologi oggi ritengono che i problemi cardiovascolari, e l’aterosclerosi a cui sono legati, siano disturbi con una componente infiammatoria molto forte. Tutte le forme virali, e in particolare il virus influenzale, inducono una forte risposta infiammatoria ed è facile immaginare che sia questo il motivo per cui possono far precipitare la situazione nei pazienti a rischio.
Questa ricerca concorre a rafforzare l’importanza della vaccinazione antinfluenzale per le persone ad alto rischio di infarto, che d’altronde rappresentano già da tempo una delle categorie per cui il Ministero della Salute raccomanda il vaccino annuale contro l’influenza.
Bibliografia: www.corriere.it – www.repubblica.it – www.meteoweb.eu – www.blastingnews.com