Si è tenuto ieri ad Atena Scalo l’appuntamento con “AltroVallo fa la sua parte” e la tappa del “No triv bike tour”, organizzato dal Forum Ambientale dell’Appennino, una staffetta simbolica di cinque giorni in bicicletta, ma anche a piedi o al fianco degli asini, che è partita dai confini con il Molise, ha fatto tappa nel Sannio, in Irpinia, nel Vallo di Diano ad Atena Lucana, per terminare oggi in Val d’Agri, la più estesa piattaforma petrolifera europea su terraferma.
I ragazzi di “AltroVallo”, in collaborazione con il Comitato No al Petrolio nel Vallo di Diano, hanno organizzato una giornata di incontri, dibattiti e laboratori, il tutto accompagnato da proposte per un’economia sostenibile con una strategia energetica alternativa, puntando sul turismo naturale.
Il “no” alle trivellazioni e allo “Sblocca Trivelle” è stato ribadito con forza nel corso della giornata, dando spazio, insieme agli studenti degli Istituti d’istruzione superiore, a momenti di presentazione di idee e progetti di alternative sostenibili, insieme a mercatini di prodotti tipici locali, stand espositivi, esposizioni fotografiche e mostre artistiche.
L’importanza di creare una rete tra i territori che si oppongono alle trivellazioni ha rappresentato uno dei temi del dibattito che si è tenuto nel pomeriggio dal titolo “SbloccaItalia, estrazioni e rifiuti petroliferi: rischi, responsabilità e prospettive”, al quale hanno preso parte Tiziana Medici e Ivan Bruno, del Comitato No al Petrolio, il costituzionalista Enzo Di Salvatore, la geologa Albina Colella, che ha presentato il libro “L’impatto del petrolio a terra e a mare”, Enrico Gagliano, del Comitato Nazionale No Triv, che ha raccontato la lotta contro le trivellazioni in Abruzzo, Rosanna Suozzi, del Comitato No Triv San Fele (Potenza).
Ha fatto tappa ad Atena “carovana” del bike tour, composta dal “ciclonauta” di Terre di Passaggio, i ciclisti di “ValloBike” e di “Outdoor Cilento”, una marcia simbolica per affermare che nell’Appennino meridionale è possibile un modello di sviluppo non basato su un’industria petrolifera ad alto impatto ambientale, ma sulle risorse idriche, sulla biodiversità, sul paesaggio, sulle riserve naturali, sull’agricoltura, sull’allevamento e sul turismo esperienzale.
– Filomena Chiappardo –