Tiene banco in Basilicata la questione della bassa percentuale di donne presenti nei Consigli comunali e con la fascia tricolore. Nell’ultima tornata elettorale per le Amministrative, infatti, su 56 liste, solamente 2 risultavano essere capeggiate da donne e di queste una è riuscita a trionfare.
Attualmente, su 131 comuni lucani, solo 16 solo guidati da donne.
Una circostanza che in questo periodo ha visto intervenire sia la Consigliera di Parità che la Commissione Regionale Pari Opportunità della Basilicata. Donne che riescono a raggiungere importanti successi come candidate alla carica di consigliere lo dimostra l’ultima tornata elettorale ma che non riescono a farsi spazio, se così si può dire, a capo di una Amministrazione. A certificarlo sono i numeri. Ne abbiamo parlato con tre amministratrici di Vietri di Potenza, Balvano e Picerno.
“La rappresentanza femminile nelle Amministrative dei comuni in Basilicata – ha sottolineato Antonietta Montesano, consigliere comunale di Vietri di Potenza – è purtroppo ancora oggi troppo bassa, seppur aumentata a livello nazionale. Le donne sono restie alla candidatura perché è innegabile che si fatica ad ottenere ruoli di potere e leadership”. Da pochi giorni a Vietri di Potenza si sono tenute le elezioni: “Le donne del nostro gruppo politico di Vietri Nova, candidate alla carica di consigliere comunale, hanno ottenuto ottimi consensi. Spero sia di buon auspicio per il futuro, dove la rappresentanza di genere possa crescere in maniera significativa anche nei nostri piccoli comuni. Le donne in politica rappresentano assolutamente un valore aggiunto per tutta la comunità, c’è molta strada da fare ma sono fiduciosa nella crescita della partecipazione femminile”.
“L’analisi della presenza delle donne nei consigli comunali – ha invece dichiarato Angela Teta, vicesindaco di Balvano – non ci restituisce un quadro particolarmente entusiasmante. Ciò, naturalmente, non ci deve portare alla riassegnazione o all’autocommiserazione. È pur vero, che bisogna seriamente riflettere se, le cosiddette azioni positive, i dibattiti, i convegni, servono o siano utili. Penso che occorrerebbe una sorta di ‘Statuto’ o ‘normativa speciale’ per le donne candidate o elette che, ad esempio, raddoppi i permessi e le indennità rispetto ai maschi impegnati nei consigli”.
Secondo Carmela Marino, da otto anni assessore al Comune di Picerno, “purtroppo le donne disposte a mettersi in gioco sono poche. Lo abbiamo riscontrato in questa ultima tornata elettorale. La figura femminile sembra essere scoraggiata a intraprendere una carriera politica. Quando però decidono di scendere in campo, come alcune consigliere in quest’ultima tornata, raggiungono risultati importanti. Forse è il primo approccio che porta paura. La donna quando scende in campo è battagliera e riesce a fare cose importanti. Bisogna superare il primo step, quello di avere coraggio e di non intimorirsi. La competizione con l’uomo deve essere sempre costruttiva. In otto anni da amministratrice non nascondo di aver avuto difficoltà. Ma bisogna sapersi muovere, molte volte la competenza aiuta tanto. Aumentare i servizi alle famiglie, fare in modo che la donna possa avvicinarsi all’ambiente lavorativo e politico”.
Proprio in questi giorni, la Consigliera di Parità della Basilicata ha inviato una circolare ai sindaci neoeletti sulle regole da seguire per una corretta composizione delle Giunte comunali, in merito all’applicazione della normativa sulla parità.