L’emendamento del Governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi all’esame della Commissione Attività produttive della Camera rappresenta per il Codacons un “buco nell’acqua” e non porterà benefici sul fronte della riduzione dei listini di benzina e gasolio alla pompa.
“Le sanzioni per i benzinai scorretti rimangono ancora irrisorie e non in grado di garantire adeguata trasparenza ai consumatori – spiega l’associazione – Incomprensibile poi la modifica secondo cui le comunicazioni dei prezzi da parte dei gestori al Mimit dovranno essere fatte al variare del prezzo praticato e comunque con frequenza settimanale”.
“Un evidente passo indietro rispetto alla situazione attuale che di certo non va nella direzione di assicurare una maggiore trasparenza sui listini, ma sembra più un regalo ai benzinai” concludono dal Codacons.
Il Dl Benzina prevede sanzioni da 200 a 2000 euro, a seconda del fatturato, per chi viola gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti. Le multe vengono quindi ridotte rispetto ai 500-6.000 euro previsti nella formulazione originaria del decreto, ma sono comunque superiori ai 200-800 euro indicati nell’accordo raggiunto al Mimit. L’emendamento alza a 4 (da 3) il numero delle violazioni, anche non consecutive in 60 giorni, da cui scatta la sospensione dell’attività. Resta l’obbligo per i distributori di benzina su strade e autostrade di esporre con adeguata evidenza i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati.