Il 14 novembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Diabete istituita nel 1991 dallāInternational Diabetes Federation e dallāOrganizzazione Mondiale della SanitĆ per sensibilizzare e informare le persone sulla prevenzione e la gestione. Questo giorno non ĆØ stato scelto a caso ma vuole ricordare lāanniversario della nascita del fisiologo canadese Frederick Banting che, con lāaiuto di Charles Herbert, isolò per la prima volta l’insulina, ormone prodotto dal pancreas e necessario per regolare lāorganismo.
A maggio ĆØ stata pubblicata la relazione del 2021 al Parlamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni in tema di diabete mellito. L’analisi fa riferimento al periodo dal 2019 al 2020. Secondo quanto emerge, quasi il 10% della popolazione adulta mondiale ĆØ diabetica, 536,6 milioni di persone tra 20 e 79 anni, e 1,2 milioni di bambini e adolescenti hanno il diabete di tipo 1. Nel 2021 le morti attribuibili al diabete nel mondo sono state 6,7 milioni, il 32,6% del totale nei soggetti di etĆ inferiore ai 60 anni. In Italia il diabete interessa una percentuale di popolazione minore (il 5,6% secondo i dati ISTAT e il 4,7% nei dati della sorveglianza dalla popolazione dai 18 ai 69 anni). I sistemi di indagine rilevano prevalenze più alte tra le regioni del Sud.
Per conoscere nel dettaglio questa patologia, ne abbiamo parlato con il dottore Giuseppe Altieri, medico chirurgo specializzato in Diabetologia, malattie metaboliche e dietologia.
- Dottore Altieri, cosāĆØ il diabete e quante tipologie esistono?
Il diabete mellito ĆØ una sindrome caratterizzata da iperglicemia secondaria di un difetto di secrezione o di attivitĆ dellāinsulina. Infatti, la diagnosi si formula nel momento in cui troviamo una glicemia a digiuno superiore a 126 mg/dl o una glicemia casuale nellāarco della giornata superiore ai 200. La classificazione del diabete ĆØ stata adottata nel 2018. Il diabete di tipo 1 ĆØ tipico dellāinfanzia e dellāadolescenza ed ĆØ caratterizzato da una distruzione di quelle cellule che producono insulina, sia su base autoimmunitaria che idiopatica. Il diabete di tipo 2 dellāadulto ĆØ dovuto ad un deficit parziale della secrezione di insulina oppure lāinsulina ĆØ prodotta regolarmente ma si presenta una condizione di insulino-resistenza cioĆØ viene prodotta ma non ha la sua funzionalitĆ . Abbiamo anche il diabete gestazionale che viene diagnosticato nel secondo o terzo trimestre di gravidanza e altri tipi minori.
- Quali sono i campanelli dāallarme che dovrebbero indurre una persona o il medico di famiglia a sospettare la presenza del diabete?
I sintomi tipici della malattia sono la poliuria, la poliopsia e il calo ponderale. Con la poliuria la persona va continuamente in bagno ad urinare mentre la poliopsia porta a bere molta acqua perché il soggetto perdendo liquidi va incontro alla disidratazione. Nel contempo, se il diabete è scompensato, pur mangiando, si può perdere peso. A questo punto si passa agli esami del sangue e della glicemia.
- Quali sono le persone che maggiormente possono sviluppare il diabete?
Sono maggiormente predisposti a manifestare il diabete coloro che hanno familiari che hanno sviluppato giĆ la patologia. Purtroppo il diabete di tipo 1 presenta una familiaritĆ quindi ci sono dei geni che possono essere ereditati e se sono in fase di attivitĆ possono far sviluppare il diabete. In sintesi possiamo dire che la maggior parte delle persone predisposte ha una familiaritĆ diabetica e conduce una vita irrisoluta. Hanno uno stile di vita scorretto e sono nella maggior parte dei casi obesi.
- Come viene curato e come ĆØ cambiata la terapia nel corso degli anni?
Negli ultimi anni la terapia ha fatto passi da gigante e soprattutto nellāultimo decennio sono stati scoperti farmaci nuovi che hanno una maggiore efficacia diabetologica. Il diabete non viene considerato più una malattia a sĆ© ma nella sua globalitĆ . Sappiamo che purtroppo il diabete può provocare complicanze vascolari, malattie cardiache, cerebrali, renali o malattie a livello di occhi e piedi. La ricerca si ĆØ indirizzata verso farmaci che non solo hanno unāazione sul controllo metabolico del diabete ma anche sulle complicanze. Gli ultimi arrivati sono le incretine, le gliptine e le gliflozine. I vecchi farmaci, le cosiddette surfarinoree, sono stati declassati. Il primo step ĆØ che la persona deve seguire una corretta e sana alimentazione associata allāattivitĆ fisica di circa 30 minuti giornalieri, poi se non si riesce a portare a valori normali con una percentuale al di sotto del 7%, che ci viene data facendo lāesame dellāemoglobina glicosilata, si passa alla terapia farmacologica con la Metformina e in ultimo con gli altri farmaci che ho citato.
- Dottore, il diabete gestazionale come si comporta? Quali accorgimenti si possono prendere per evitare lāinsorgenza?
Per fare una diagnosi del diabete gestazionale ĆØ importante che la paziente abbia nella sua anamnesi un fattore di rischio quali un familiare di primo grado diabetico, una punta glicemica in passato, se nelle gravidanze precedenti ha avuto una macrosomia fetale cioĆØ un feto in sovrappeso, se la donna ĆØ in sovrappeso e se ha unāetĆ superiore ai 35 anni. Questi sono i fattori di rischio per i quali si predispone lo screening del diabete. Intorno alla 24^/28^ si fa la curva glicemica da carico per evidenziare lāeventuale presenza della malattia. Con 75 grammi di glucosio a digiuno la glicemia non deve essere superiore a 92, ad unāora non deve essere superiore a 180 e infine a due ore non deve essere superiore a 150. La prevenzione si basa su una corretta alimentazione per far sƬ che la paziente non assuma un carico di zuccheri elevato che predispone allo sviluppo del diabete vero e proprio. Se la persona ĆØ in sovrappeso deve perdere peso perchĆ© cosƬ si va a ridurre il rischio.
- Per quanto riguarda il diabete di tipo 1 nei bambini e negli adolescenti?
I bambini e gli adolescenti rappresentano solo il 5% della popolazione diabetica. Attualmente si sta verificando un incremento in queste fasce dāetĆ dovuto principalmente al fatto che non si segue più una corretta alimentazione. Sono cambiate le abitudini alimentari e con lāavvento dei cellullari i bambini si dedicano più alle attivitĆ digitali e non allāattivitĆ fisica. I bambini rispetto agli adulti presentano unāalitosi acetonica perchĆ© il diabete si manifesta per carenza di insulina per cui si innesta il processo di chetosi. Nei bambini lāunica terapia ĆØ quella insulinica.
- Alla luce di quanto detto, ĆØ possibile prevenire il diabete?
La prevenzione ĆØ fondamentale soprattutto in quei soggetti con una familiaritĆ diabetica per i quali ĆØ importante condurre uno stile di vita sano con una corretta alimentazione associata allāattivitĆ fisica. Eā fondamentale tenere sotto controllo il peso corporeo perchĆ© lāobesitĆ , soprattutto viscerale, predispone a sviluppare il diabete. Per cui ĆØ importante che queste personeĀ controllino periodicamente i parametri glicemici per far sƬ che se cāĆØ un rialzo glicemico si può fare un ulteriore controllo e allontanare quanto più possibile la diagnosi di diabete.