Il Comitato Acqua Pubblica – Camastra in protesta nel piazzale davanti alla sede della Regione Basilicata a Potenza. In centinaia oggi pomeriggio hanno preso parte alla manifestazione pubblica in concomitanza con la riunione dell’Unità di crisi sull’emergenza idrica. Alla Giunta regionale e al Presidente Vito Bardi il Comitato chiede trasparenza.
“Non è possibile che in una regione così ricca di acqua come la Basilicata la popolazione stia sperimentando sulla propria pelle una crisi idrica mai vista prima e che da tragedia annunciata sta diventando realtà. Oltre ad essere risorsa fondamentale per il sostentamento umano e non solo, l’acqua è un bene pubblico di cui la cittadinanza non può essere assolutamente privata” fanno sapere.
Le tante persone in protesta hanno chiesto rassicurazioni sull’uso dell’acqua del fiume Basento, che dal 19 novembre dovrebbe essere convogliata nel Camastrino per essere potabilizzata nell’impianto di Masseria Romaniello a Potenza. Le preoccupazioni dei cittadini riguardano la salubrità dell’acqua e quindi vengono richieste le analisi preventive di Arpab e di soggetti terzi.
Intanto l’Arpab ha reso noto il risultato delle analisi svolte sull’acqua del fiume Basento che “viene classificata in A2 e può essere destinata al consumo umano“. Il Direttore tecnico-scientifico Achille Palma ha spiegato che le analisi hanno portato alla luce “solo due leggeri superamenti, tensioattivi (0,3 rispetto a 0,2) e fosfati (2,8 rispetto a 0,7), sostanze che comunque potranno essere trattate dal potabilizzatore“.
Sono stati trovati “valori ampiamente sotto soglia di nichel e non sono state trovate tracce di Pfas (sostanze contenute in rivestimenti antiaderenti, tessuti impermeabili, contenitori per cibo, imballaggi). Al momento, con questi parametri, l’acqua può essere trattata dall’impianto di Masseria Romaniello e, quindi, utilizzata per scopi potabili”.
I rilievi dell’Arpab, che risalgono al 6 novembre, richiedono almeno sette giorni di processamento prima di poter avere a disposizione dati attendibili e certificati. Considerando questa tempistica, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente intende effettuare un monitoraggio ogni lunedì per controllare lo stato di salute del fiume e informare puntualmente l’Unità di crisi. Il commissario Bardi ha chiesto di accorciare i tempi e di disporre un nuovo campionamento già nella giornata di domani. Acquedotto lucano ha pianificato tutti i giorni due campionamenti al Camastrino, all’ingresso e all’uscita del potabilizzatore. Disposto anche il controllo costante di tutti gli affluenti dei cinque depuratori che insistono sul fiume. Su richiesta di Bardi la Prefettura di Potenza ha convocato un vertice venerdì alle 11 per mettere a punto un sistema di vigilanza costante lungo tutta l’asta fluviale per evitare e sanzionare scarichi abusivi.
L’opera di sollevamento delle acque dal Basento, all’altezza di Castelmezzano e Albano di Lucania, sarà completata entro il 19 novembre. Si stima in una portata di 400 litri al secondo. Il massimo da captare è di circa 750 litri al secondo. L’obiettivo è arrivare a una quota di 120-150 litri al secondo intervenendo sulle condotte, sulle vasche e sull’impianto di sollevamento che riguardano l’area dell’alta Val d’Agri.
Sulla perdita che si registra lungo la condotta che va dal Camastra al potabilizzatore di Potenza, all’altezza di Brindisi di Montagna, i tecnici hanno confermato la tesi del mancato intervento per ragioni di opportunità: la riparazione comporterebbe lo stop totale dell’erogazione idrica per almeno 30 ore, con la conseguente perdita di circa 5000 metri cubi di acqua. Uno scenario che si tradurrebbe in ulteriori disagi per i cittadini.
Bardi ha disposto di proseguire nelle attuali restrizioni: tutti i giorni stop all’erogazione idrica dalle 18.30 alle 6.30 del mattino successivo, ad eccezione del sabato quando l’interruzione comincerà alle 23. Domenica ci sarà un’ulteriore valutazione per un nuovo calendario delle restrizioni.
“Saremmo i primi a evidenziare un rischio, un benché minimo fattore negativo. Facciamo il possibile – dice il commissario Bardi – per fronteggiare un’emergenza che non ha precedenti nella storia della Basilicata, mettendo in campo soluzioni tecniche frutto di studi e valutazioni di professionisti del settore. Continueremo a valutare il da farsi anche con il supporto di esperti nazionali”.