Resta alta la preoccupazione in merito alla chiusura di un tratto della Strada Statale 18/VAR “Cilentana” in corrispondenza del km 142,000, nel territorio comunale di Ceraso, e sull’argomento è intervenuta anche l’associazione dei consumatori Codici, che chiede chiarezza per tutelare gli interessi di tutti i cittadini oltre ad avere infrastrutture sicure ed efficienti.
Per tali ragioni l’associazione ha commissionato un proprio approfondimento tecnico sul viadotto Acquarulo sito nel territorio del Comune di Ceraso.
“L’associazione Codici – ha affermato Pasquale Abignano, componente della segretaria Codici provinciale Salerno – all’indomani della chiusura della Cilentana ha commissionato un approfondimento tecnico sul viadotto Acquarulo, per poter salvaguardare gli interessi dei cittadini ad avere infrastrutture sicure ed efficienti. Non è tecnicamente accettabile che Anas chiude la strada perché un viadotto, mai oggetto di particolari monitoraggi strumentali o interventi di manutenzione, presenta improvvise criticità. Voglio ricordare che i ponti della rete viaria Anas sono soggetti a ispezioni ricorrenti trimestrali e ad un’ispezione più approfondita una volta all’anno. Le ispezioni servono sia per monitorare lo stato dell’opera sia per programmare gli interventi di manutenzione, pertanto è oggettiva la responsabilità di Anas sulla chiusura della strada. Come associazione dei consumatori e degli utenti abbiamo ritenuto necessario fare approfondimenti tecnici prima di avviare le opportune iniziative e azioni. Gli esperti incaricati da Codici, con l’ausilio di droni e di strumentazione digitale ad infrarossi, hanno acquisito tutte le informazioni sullo stato dell’opera. Il viadotto non presenta criticità per le quali occorre l’interruzione del traffico veicolare, sono stati riscontrati solo ammaloramenti localizzati del copriferro del cemento armato dei pulvini, eccetto che per il pulvino della terzultima campata, il quale presenta lievi anomalie tensionali circoscritte alla superficie di appoggio di parte di una sola trave, quella esterna della corsia sud, mentre l’impalcato del viadotto è sostenuto da cinque travi. La Cilentana può essere riaperta al traffico veicolare, limitando, in via precauzionale, le corsie percorribili sulla campata del viadotto Acquarulo che presenta criticità, questo chiederemo ad Anas e al Ministero”.
“Nella carta dei servizi – spiega poi Giuseppe Perillo, segretario Codici Delegazione Cilento – la società Anas ha assunto precisi impegni con gli utenti della rete viaria, completamente disattesi con la chiusura della Cilentana. Codici pretende strade sicure ed efficienti, con adeguati programmi di manutenzione ordinaria e gestione razionale delle risorse pubbliche. È incomprensibile che Anas spende 20 milioni di euro per la manutenzione della Cilentana e poi chiude la strada perché non è stato fatto l’intervento di manutenzione al viadotto che presentava anomalie. Per tutelare gli interessi degli utenti della Cilentana dai disservizi provocati da Anas, l’associazione a breve avvierà una class action, contemporaneamente coinvolgerà sia l’agenzia ANSIFISA sia il Dipartimento competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affinché sia fatta luce sulle modalità in cui Anas esegue i controlli alle opere e sul modo in cui sono stati programmati ed eseguiti i lavori di manutenzione della Cilentana negli ultimi anni”.
Nel frattempo Anas ha reso noto che proseguono gli approfondimenti diagnostici ed i rilievi di dettaglio delle strutture da parte dei tecnici e della Società di Ingegneria specializzata incaricata sul viadotto.
“In particolare – sottolinea Anas – sono in corso le indagini diagnostiche e le prove di laboratorio eseguite da personale altamente specializzato. Inoltre, già domani verranno avviati i rilievi geometrici di dettaglio, anche mediante l’ausilio di droni e di laser scanner; tali attività sono propedeutiche alla progettazione esecutiva, in corso, per la realizzazione di un intervento urgente localizzato. I primi dati emersi dalle indagini e dalle ispezioni eseguiti fino ad ora, anche tramite l’impiego di piattaforma bybridge, hanno evidenziato, oltre alla lesione del pulvino sulla pila 5, un lieve abbassamento del piano viabile in corrispondenza di quest’ultima, nonostante l’assenza di traffico veicolare. Tale situazione, allo stato attuale, per ovvi motivi di sicurezza non è quindi compatibile con la circolazione veicolare. L’opera resta accessibile esclusivamente al personale tecnico che sta eseguendo le attività. Gli approfondimenti in corso sono inoltre mirati ad approfondire le caratteristiche strutturali dell’opera (non realizzata da Anas e gestita dall’azienda soltanto a partire dalla fine di novembre 2018) e la geometria dell’impalcato, anche in relazione alla sua epoca costruttiva (fine anni ’70, inizio anni ’80). Come già comunicato, con la conclusione della progettazione dell’intervento sarà possibile definire il cronoprogramma dei lavori ed i relativi tempi di esecuzione”.
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