Si è concluso con tre condanne il processo con rito abbreviato per i tre ragazzi accusati di fare parte di un gruppo Telegram attraverso il quale scambiavano materiale pedopornografico, incitavano all’odio razziale e facevano apologia di terrorismo.
Come riporta “Ansa”, l’indagine della Digos e della Polizia Postale, coordinata dai sostituti procuratori Gabriella Dotto e Federico Manotti, aveva portato all’arresto di tre ventenni, di cui due genovesi ed uno residente a Vallo della Lucania.
Per i primi due pene a due anni e ad un anno e dieci mesi di reclusione, mentre il 22enne di Vallo della Lucania dovrà scontare otto mesi in carcere.
Ad attenuare la sua pena il suo stato di seminfermità mentale dichiarato dal perito, gli altri due invece sono stati dichiarati capaci di intendere e volere. Il perito, però, ha sottolineato per tutti il ruolo negativo dell’abuso di internet.
Ricordiamo che i tre giovani sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Blocco Est Europa” della Polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, con l’accusa di far parte di un gruppo che incitasse all’odio razziale, etnico e religioso e di diffusione di materiale pedopornografico. Le attività sono state condotte con il supporto delle Digos di Salerno, Torino, Chieti, Imperia, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Piemonte e delle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica di Chieti, Salerno ed Imperia.
Erano circa 130 gli utenti della chat attraverso cui i giovani si sarebbero scambiati materiale e video mostrando simpatia per Hitler e il nazismo e adottando atteggiamenti misogini da cui deriva divertimento per la visione di video di minorenni che si suicidano o che vengono violentate o uccise, immagini di corpi mutilati e altre scene dell’orrore più totale. Era stata messa in piedi persino una campagna di addestramento al tiro con le armi in edifici abbandonati.
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