Sono ancora disponibili numerose agevolazioni fiscali per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico o sismico delle abitazioni, alcune delle quali sono valide fino al 31 dicembre mentre altre sono state confermate anche per il 2025.
1) Bonus ristrutturazioni edilizie: regole e scadenze
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di rilevanti agevolazioni fiscali, sia che vengano realizzati su singole unità abitative e sia su parti comuni di edifici condominiali. Il Bonus ristrutturazioni prevede una detrazione ordinaria dall’Irpef del 36% delle spese sostenute con un limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il decreto legge n. 83/2012 ha aumentato la detrazione al 50% e l’importo massimo di spesa a 96.000 euro. Questo beneficio è stato prorogato più volte, l’ultima con la legge di bilancio 2022, che ha esteso la possibilità di usufruire della detrazione al 50% e del limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, fino al 31 dicembre.
A partire dal 1° gennaio 2025, salvo proroghe, la detrazione tornerà al 36% e il limite massimo sarà nuovamente di 48.000 euro.
Il decreto legge n. 39/2024, convertito in legge n. 67/2024, ha introdotto una rimodulazione delle aliquote per il bonus ristrutturazioni. In particolare, ha previsto che, per le spese dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, con alcune esclusioni, la detrazione sarà ridotta al 30%.
Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno in Italia. L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali o personali sugli stessi purché sostengano le spese relative agli interventi, tra cui:
- proprietari o nudi proprietari,
- titolari di diritti di usufrutto, uso, abitazione o superficie,
- locatari o comodatari,
- soci di cooperative a proprietà divisa e, previo consenso scritto, anche i soci di cooperative a proprietà indivisa,
- imprenditori individuali per immobili non considerati beni strumentali o merce,
- soggetti che producono redditi in forma associata.
Inoltre, possono beneficiare della detrazione, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
- familiari conviventi del proprietario o detentore dell’immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo),
- coniuge separato assegnatario dell’immobile,
- componente dell’unione civile,
- convivente more uxorio non proprietario dell’immobile.
La detrazione si applica agli interventi sulle singole unità immobiliari di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia purché eseguiti su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, comprese le pertinenze e gli immobili rurali. Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, non rientrano tra quelli ammessi alla detrazione, salvo che non siano parte di un progetto di ristrutturazione più ampio.
2) Bonus verde 2024: scadenza al 31 dicembre 2024
Il bonus verde, valido fino al 31 dicembre 2024, consente una detrazione Irpef del 36% per le spese di sistemazione a verde di aree scoperte private o condominiali.
Gli interventi ammissibili includono:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, • installazione di impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi,
- realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.
La detrazione è calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità abitativa, con un risparmio massimo di 1.800 euro (36% di 5.000 euro). L’importo è suddiviso in dieci rate annuali di pari importo. Le spese devono essere tracciabili, quindi il pagamento deve avvenire tramite mezzi che consentano la verifica della transazione, come bonifico bancario o postale.
Possono beneficiare della detrazione i proprietari o i detentori dell’immobile purché sostengano direttamente le spese. In caso di interventi sulle parti comuni esterne di edifici condominiali, il bonus verde si applica fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità abitativa. In questo caso, ogni condomino ha diritto alla detrazione in proporzione alla sua quota, a condizione che abbia versato la propria parte entro i termini per la dichiarazione dei redditi.
3) Bonus barriere architettoniche: scadenza al 31 dicembre 2025
Il bonus barriere architettoniche offre una detrazione del 75% per le spese sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche. È valido fino al 31 dicembre 2025 e si applica sia agli immobili privati che condominiali. Il Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche è valido per i lavori effettuati tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 su edifici esistenti. Si tratta di una detrazione Irpef pari al 75% delle spese sostenute, da suddividere in 5 rate annuali di pari importo. In alternativa, è possibile usufruire del bonus tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Il tetto massimo di spesa detraibile varia da 30.000 a 50.000 euro in base all’edificio oggetto degli interventi. Per gli interventi su edifici condominiali, l’approvazione dei lavori richiede la maggioranza dei partecipanti all’assemblea e il consenso di almeno 1/3 del valore millesimale dell’edificio. Il bonus si può sommare alla detrazione Irpef per la ristrutturazione edilizia e al Superbonus, se collegato a interventi “trainanti” già previsti.
Tra le spese detraibili rientrano:
- installazione di ascensori e montacarichi,
- installazione di elevatori esterni all’abitazione,
- sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità abitative,
- realizzazione di dispositivi tecnologici, come sistemi di comunicazione e robotica, che migliorano la mobilità delle persone con disabilità grave.
Non sono invece detraibili le spese per l’acquisto di strumenti mobili, anche se destinati a facilitare la mobilità o la comunicazione. Gli interventi devono rispettare i requisiti del Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989, che stabilisce le norme per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Infine, la detrazione copre anche le spese per l’automazione degli impianti di edifici e unità immobiliari, mirata all’eliminazione delle barriere architettoniche, nonché i costi per lo smaltimento e la bonifica dei materiali derivanti dalla sostituzione degli impianti.
4) Sismabonus 2024: in scadenza il 31 dicembre 2024
Il Sismabonus è un’agevolazione che permette di detrarre parte delle spese sostenute per interventi antisismici sugli edifici. L’agevolazione è rivolta sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires). È disponibile per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2024 e si applica sia agli immobili residenziali che a quelli destinati ad attività produttive, situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. La detrazione base è del 50% su un importo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, da suddividere in cinque quote annuali di pari importo.
La percentuale di detrazione aumenta se i lavori comportano una riduzione del rischio sismico:
- 70% se si riduce di una classe il rischio sismico,
- 80% se la riduzione è di due classi,
- 80-85% per interventi su parti comuni di edifici condominiali
Inoltre, grazie al Super Sismabonus per determinati interventi è possibile beneficiare di una detrazione del 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020. Infine, chi acquista un immobile in un edificio demolito e ricostruito nelle zone a rischio sismico 1 può detrarre una parte del prezzo di acquisto (75 o 85%), fino a un massimo di 96.000 euro.
5) Bonus mobili 2024
Il bonus mobili permette di detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati a immobili ristrutturati. Il tetto di spesa è fissato a 8.000 euro per il 2024, con scadenza fissata al 31 dicembre.
Le agevolazioni per la casa restano centrali nella politica fiscale italiana ma è essenziale prestare attenzione alle scadenze e ai limiti di spesa per massimizzare i benefici considerato che molti bonus verranno ridotti o eliminati a partire dal 2025, salvo nuove proroghe legislative.