E’ una denuncia a mezzo social, oltre che formale, quella sporta da una signora di Battipaglia che accusa di malasanità l’Ospedale Santa Maria della Speranza e di negligenza il pediatra di turno.
Ieri mattina la signora ha deciso di raccontare quanto sua figlia ha dovuto subire prima di essere curata. La bimba di 19 mesi non respirava bene e aveva una brutta cera al momento dell’arrivo al nosocomio battipagliese.
“Isabel respirava male con un brutto affanno ed era dormiente – racconta la mamma – Arrivati in Reparto la piccola viene accolta in modo amorevole dagli infermieri, i quali iniziano a prendere i primi risultati, saturazione e glicemia, ma del pediatra ancora nulla. Nel frattempo arriva una bimba che poverina anche lei non stava benissimo e vomita davanti all’ingresso dello studio dove eravamo noi in visita. Dopo quasi 20 minuti arriva il pediatra di turno, il quale ci invita, senza neanche degnarsi di guardare nostra figlia, ad uscire fuori dallo studio e dare precedenza alla bimba perché aveva vomitato”.
Da qui l’inizio della trafila per la bimba e dell’ira della mamma che fa fatica a comprendere le motivazioni del pediatra.
“Restiamo impietriti chiedendo il motivo e lui risponde che l’altra bambina aveva la febbre, io ribatto che Isabel non ha febbre ma sembra svenuta e lo imploro almeno di visitarle le spalle, ma lui ci invita ad uscire perché ritiene l’altro caso più grave. A quel punto, andiamo via denunciando tutto ai Carabinieri telefonicamente, i quali ci assicurano che la telefonata viene registrata in caso in cui succedesse qualcosa alla bambina. Scappiamo di corsa all’ospedale ‘San Leonardo’ dove Isabel arriva con la saturazione a 67 e le viene messo subito l’ossigeno. Purtroppo passano le ore e la situazione peggiora e la piccola viene trasportata d’urgenza al ‘Santobono’ di Napoli. A mezzanotte e trenta la mia cucciola è in Rianimazione”.
“Caro dottore – prosegue la signora – lei ci ha urlato contro, mentre uscivamo, che quel posto non era una salumeria, ora faccia una riflessione e capisca bene dove si trova realmente. Noi in macchina, cercando di stare più vicino possibile alla nostra piccola aspettando una telefonata”. Questa l’amara conclusione della vicenda che ora è in attesa di un epilogo felice.
“Ora, principessa mia, caccia tutta la tua forza come hai sempre dimostrato fin dal primo giorno che sei nata e torniamo a casa”, il desiderio spassionato della mamma.