Aumentano le tariffe del servizio mensa universitario e nascono le proteste tra gli studenti della Campania.
L’Adisurc (Azienda per il diritto allo studio) in merito ai costi della ristorazione lo scorso 29 dicembre ha comunicato il nuovo tariffario. Un aggiornamento che ha comportato aumenti per tutte e tre le fasce prese in considerazione. Ogni pasto costerà agli studenti una media di 50 centesimi in più per le prime due fasce di reddito, che diventano 1,30 euro per la terza, sia per quanto riguarda il pasto tradizionale che per quello definito alternativo.
Nella prima categoria, che include gli studenti in attesa di benefici, il costo del pasto è passato da 2 a 2,50 euro. Analogamente, nella seconda categoria, che include studenti esclusi per i requisiti di merito e con ISEE superiore a 27mila euro, si è verificato lo stesso aumento portando il pasto alternativo da 2,50 a 3 euro e il pasto tradizionale da 3 a 3,50 euro.
Per la terza categoria il costo del pasto è salito da 3 a 4,30 euro. Si tratta di aumenti che sommati nell’arco temporale annuale ammontano a diverse centinaia di euro.
Gli incrementi, secondo l’Azienda, sarebbero dovuti al rincaro delle materie prime e dell’energia.
La decisione ha generato malumore tra gli studenti, in particolare l’associazione Azione Universitaria dell’Università di Salerno ha richiesto un incontro formale con Adisurc per discutere il “ripristino base delle tariffe originarie a beneficio della comunità studentesca”.
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