La rete dei pluviometri gestiti dalla Regione Campania e quella gestita da Consac evidenziano dati convergenti e drammatici. Negli ultimi 20 anni la piovosità media nei mesi da settembre a gennaio si è attestata su circa 740 mm, mentre quella registrata nel periodo settembre 2015 – gennaio 2016 ammonta a poco più di 400 mm.
Ciò aggrava la già difficile situazione del bilancio idrico dei mesi primaverili ed estivi (marzo-agosto) nei quali nell’ultimo ventennio sono state registrate precipitazioni medie di 430 mm contro i 257 mm registrati nel 2015. Le ripercussioni negative sul sistema idropotabile e sulla distribuzione della risorsa idrica oltre ad introdurre nelle aree con maggiore scarsità di risorsa turnazioni nell’erogazione del servizio, obbligano il gestore ad utilizzare tutte le fonti alternative di riserva con enormi aggravi di costo che finiranno per scaricarsi sulla tariffa.
Allo stato i soli consumi aggiuntivi di energia elettrica, necessari al funzionamento di pompe e sollevamenti del segmento idrico, ammontano a circa 12.000 euro al giorno. L’equilibrio economico finanziario del gestore è messo a serio rischio dai rilevanti costi aggiuntivi che deve sostenere per garantire alla propria utenza un adeguato livello del servizio nonostante l’eccezionalità della situazione.
Per la prossima stagione estiva, quindi, tenuto conto che, sulla base dei dati statistici, risulta improbabile il completo recupero degli acquiferi dai quali si attinge la risorsa idrica, si prevede che il servizio idropotabile possa subire significative disfunzioni. Potrà concretamente essere necessario introdurre turnazioni nella distribuzione dell’acqua potabile all’utenza, specialmente per le zone in cui la presenza turistica indurrà un notevole incremento dei consumi.
Solo urgenti interventi strutturali di miglioramento degli impianti e riduzione delle perdite idriche potranno mitigare gli effetti di una crisi che al momento appare ineluttabile. Tutto ciò è stato portato all’attenzione della Regione Campania e dell’Ato per l’adozione di misure di carattere straordinario, ivi compreso il finanziamento immediato di opere finalizzate almeno alla risoluzione delle problematiche più impellenti. In via programmatica è auspicabile che anche i Comuni interessati continuino in maniera sempre più incisiva a sviluppare specifiche progettazioni per il risanamento delle proprie reti idriche interne, interessate da cospicue dispersioni di risorsa, al fine di rendere perseguibili i possibili canali di finanziamento pubblico degli interventi.
– redazione –