Fa discutere il 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale presentato nei giorni scorsi dalla Fondazione GIMBE. Una fotografia impietosa della crisi profonda in cui è piombato il Sistema Sanitario Nazionale. Il giudizio è condiviso dall’associazione Codici che da anni si batte per tutelare i diritti dei cittadini anche in campo sanitario.
La Fondazione GIMBE ha aggiornato il Piano di Rilancio del SSN: un programma chiaro in 13 punti che prescrive la terapia necessaria a salvare il nostro SSN “malato”. Un piano che ha come bussola l’articolo 32 della Costituzione e il rispetto dei princìpi fondanti del SSN e mette nero su bianco le azioni indispensabili per potenziarlo con risorse adeguate, riforme coraggiose e una radicale e moderna riorganizzazione. Per attuare questo piano, la Fondazione GIMBE invoca un nuovo patto politico e sociale, che superi divisioni ideologiche e avvicendamenti dei Governi, riconoscendo nel SSN un pilastro della nostra democrazia, uno strumento di coesione sociale e un motore per lo sviluppo economico dell’Italia. Un patto che chiede ai cittadini di diventare utenti informati e responsabili, consapevoli del valore del SSN, e a tutti gli attori della sanità di rinunciare ai privilegi acquisiti per salvaguardare il bene comune.
“Il Rapporto GIMBE elenca tutte le criticità che purtroppo conosciamo bene – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che denunciamo da tempo. Tra i dati che colpiscono maggiormente c’è quello delle persone che rinunciano alle cure, quasi 4,5 milioni nel 2023. Poi la migrazione sanitaria, le liste d’attesa interminabili, i Pronto Soccorso affollati. Situazioni con cui i cittadini si scontrano quotidianamente e che si aggiungono alle diseguaglianze sia a livello interno, con le differenze regionali e territoriali”.
Giacomelli fa riferimento al divario della spesa sanitaria pubblica pro capite. “Ammonta a 889 euro rispetto alla media dei Paesi OCSE membri dell’Unione Europea, con un gap complessivo che sfiora i 52,4 miliardi di euro, citando sempre i dati del Rapporto GIMBE. Così, mentre i cittadini fanno i conti con una sanità allo sbando, con il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%), c’è anche la fuga del personale dal Sistema Sanitario Nazionale per una crisi motivazionale. Condividiamo la denuncia impietosa della Fondazione che parla di emergenza nazionale. Quello che preoccupa è che da anni si denuncia il lento, ma inesorabile declino del SSN”.
Non poteva mancare la citazione di uno dei principi cardine della Costituzione italiana. “Il diritto costituzionale alla tutela della salute è sempre più astratto, un miraggio per anziani, persone fragili e per chi è in difficoltà economica – commenta Giacomelli – La strada da seguire è chiara, non sono ammesse scorciatoie se si vuole salvare il SSN. Un primo elemento utile per iniziare un percorso di rilancio della sanità italiana è avere un dato oggettivo e reale del personale in servizio. È necessaria una verifica delle piante organiche e delle presenze effettive nei Pronto Soccorso. È un primo passo per una presa d’atto di una situazione drammatica, di un problema da affrontare passando poi alle altre criticità elencate dal Rapporto GIMBE, che, lo ripetiamo, ripropone dati noti ma su cui finora è stato fatto poco o nulla dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni”.