Un anno che passa porta via con sè una miriade di avvenimenti. Spesso connotati negativamente, altre volte, per fortuna, dal sapore dolce e forieri di gioia. L’arrivo di un bambino in una comunità rappresenta il pezzo di un puzzle importante che è quello che conduce alla costruzione di una società , fondamentale nella vita di ogni individuo e imprescindibile elemento fondante di ogni nazione. Negli ultimi anni, causa la crisi economica, la crescita della disoccupazione e il calo dei matrimoni, il tasso delle nascite in Italia si è drammaticamente abbassato, creando un giustificato “timore sociale” sul futuro demografico della nazione.
Il Vallo di Diano, sostanzialmente, si conforma al trend nazionale per quel che attiene all’appena trascorso 2014, toccando però picchi importanti in alcuni tra i Comuni con meno densità di abitanti. Da un’indagine compiuta dalla redazione di Ondanews, avvalsasi della collaborazione degli Uffici Anagrafe dei municipi valdianesi, emergono quelle che, apparentemente, sembrerebbero solo cifre, ma che in realtà rappresentano gli uomini e le donne di domani, coloro che abiteranno, animeranno e raccoglieranno i frutti del territorio.
Oltre alle immaginabili nascite numerose di popolosi Comuni come Sala Consilina, che si attesta a 114 nascituri e Teggiano con 62 neonati, fanno ben sperare i dati di tre paesi con bassa densità demografica, ma con un aspetto positivo legato alle nascite. Si tratta di San Pietro al Tanagro (18), Buonabitacolo (26), San Rufo (18) e Sanza (21).
Rientrano nella media Comuni come quello di Padula, con 40 nuovi piccoli cittadini registrati all’Anagrafe, Polla (59), Montesano sulla Marcellana (45), Sassano (30), Sant’Arsenio (24) e Atena Lucana (21).
La cicogna è invece volata poche volte sui paesi con meno abitanti (dato comprensibile e fisiologico), tra cui Monte San Giacomo, che ha registrato soltanto 6 neonati, Casalbuono (9) e Pertosa (2).
I dati che abbiamo raccolto, affinchè anche la fotografia di un Vallo di Diano appena nato sia nitida agli occhi dei nostri lettori, ci fanno comunque ben sperare e, nell’augurare alle famiglie dei piccoli arrivati le soddisfazioni che solo i figli sanno dare, auspichiamo in un territorio in grado di offrire a questi ultimi e a quelli che verranno un futuro all’altezza dei loro sogni.
– Chiara Di Miele –Â

Mi complimento con l’Autrice dell’articolo. Tra le cause della decrescita delle nascite, oltre la crisi economica e la crescita della disoccupazione , io vedrei anche l’aborto, l’uso “irresponsabile” della pillola, il divorzio, i troppo facili e numerosi “antipasti” che riducono od annullano l’appetito sessuale, la voglia di vivere intensamente e senza “ingombri” la vita giovanile ancorché matrimoniale, una sorta di egoismo che esclude responsabilità ed ogni riflessione, ecc.
D’altra parte, chi mai ha fatto nascere e crescere nei giovani la consapevolezza del loro straordinario e, direi, divino ruolo di “artefici” della vita? Quanto si è fatto per aiutare questi ad amare, appunto, la vita fino ad esserne ansiosi di trasmetterla e perpetuarla?
E’ cosa buona parlarne affinché ci soffermiamo a riflettere…
Grazie!
Mario Senatore.