La Federazione Italiana Medici di Famiglia di Salerno insorge per gli attacchi subiti recentemente in merito alla campagna vaccinale dei pazienti più fragili.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Unità di Crisi Regionale ha informato che era aperta la campagna vaccinale a tutti i pazienti fragili e quindi i Medici di Medicina Generale avrebbero dovuto inserire sulla piattaforma Soresa le adesioni per la categoria.
“Ebbene da quel momento i Medici di Famiglia sono stati letteralmente presi d’assalto – denuncia la categoria – le richieste telefoniche dei pazienti sono state talmente numerose da farne diventare praticamente impossibile la gestione. L’articolo dell’Accordo Integrativo stralcio recita che i medici provvedono alla registrazione delle adesioni alla vaccinazione dei propri assistiti, sulla base della valutazione clinica degli stessi e secondo le priorità indicate dal Ministero della Salute. La registrazione richiede una serie di adempimenti, di cui la più importante è la valutazione clinica della fragilità del paziente che ne condiziona il suo inserimento nella categoria 1 quindi tra soggetti ad elevata fragilità”.
“Oggi la Medicina Generale sta subendo un attacco mediatico ingiustificato ed ingeneroso con titoli quali ‘i Medici di famiglia dicono sempre NO’ – lamenta la Federazione – I Medici di famiglia non hanno detto NO alla registrazione dei pazienti fragili. La FIMMG ha ribadito la disponibilità della categoria alla vaccinazione facendo richiesta di semplificazioni nella procedura delle registrazioni, motivando che queste lungaggini avrebbero sottratto tempo alla normale gestione dei nostri ambulatori già in affanno. Abbiamo anche richiesto con forza una buona organizzazione del lavoro che ci aspetta: meno burocrazia nelle procedure, regole certe sulla gestione delle dosi”.
“Sia ben chiaro però che la Medicina Generale di questa regione non intende divenire il capro espiatorio di un sistema che ad oggi ha mostrato evidenti e numerose criticità, non ultima la scarsità di vaccini con conseguente allungamento dei tempi vaccinali – conclude – Siamo orgogliosi del contributo che abbiamo dato e stiamo dando in questa pandemia, ed anche in questa circostanza non ci tireremo indietro e non permetteremo che si mandi all’esterno l’immagine di una categoria che pesa l’impegno della vaccinazione rapportandolo solo ad un maggiore impegno burocratico anche se ciò comporterà inevitabilmente disagi e minor tempo da dedicare ai nostri pazienti”.
– Claudia Monaco –