Viviamo in un mondo complesso, variegato, compulsivo, difficile in cui assistiamo a continuiĀ mutamenti economici, politici, culturali, sociali, scientifici, alcuni di grande rilievo che sono indubbiamente utili all’umanitĆ ma in questo vortice di cambiamento vengono travolti anche i valori fondamentali dell’essenza stessa dell’essere uomo come la solidarietĆ , la caritĆ , l’amicizia, l’onestĆ , l’etica, il rispetto dell’altroĀ che vengono sostituiti dalla cura eccessiva dell’immagine, dal carrierismo sfrenato, dalla corsa al successo, dal dio denaro e in nome dell’effimero si ĆØ pronti a rinunciare alla propria dignitĆ , ai propri princƬpi, agli ideali sbandierati ai quattro venti nelle tavole rotonde, nelle assemblee, nelle tornate elettorali.
I valori se sono realmente tali non sono soggetti al mutar del tempo o alle mode, sono validi sempre. Viviamo in un Paese in cui la libertĆ di pensiero viene osteggiata da chi detiene il potere, in cui il pensiero divergente, la capacitĆ critica, una volta osannati, oggi diventano fastidiosi ai più. Oggi ci vorrebbero tutti asserviti, sottomessi, ubbidienti, proni, perchĆ© a chi comanda le persone pensanti creano problemi. Viviamo in un mondo capovolto in quanto la scuola non trasmette sapere, la stampa sta perdendo la sua autonomia, per prenotare una visita all’ospedale bisogna ricorrere alla raccomandazione, in un Paese in cui i propri diritti sono fatti passare come favori. Se qualcuno afferma che l’umanitĆ , la caritĆ sono esclusivamente delle parole, allora l’uomo ha intrapreso una china pericolosa.
L’essere umano senza la sua essenza che ĆØ l’humanitas ĆØ come un albero senza foglie, un prato senza erba, un cielo senza sole, un firmamento senza stelle non avrebbe quindi quel quid che lo rende speciale, unico, irripetibile. E l’umanitĆ ĆØ insieme di solidarietĆ vera, comprensione, partecipazione sentita, condivisione autentica e in una societĆ disumana non ci potrĆ essere crescita sia sociale che culturale. E l’umanitĆ non va confusa con l’umanitarismo prezzolato. Chi predica il Vangelo non deve avere legami con i massoni, chi esalta la cultura deve suggerire ai giovani che ĆØ frutto di studio serio e approfondito, chi inneggia alla libertĆ non può inneggiare al satrapo di turno.
In un Paese come il nostro in cui agli ignoranti vengono affidati incarichi importanti, in cui gli stupidi primeggiano abbiamo poca speranza. Diceva Carl William Brow, “la stupiditĆ ĆØ una delle malattie più pericolose dell’umanitĆ , allora chi la studia e la combatte ĆØ a pieno titolo un terapeuta di grande dignitĆ ā. Peccato che sono rimasti in pochi a combatterla.
– Rocco Cimino –
Mi associo in pieno a quanto da Lei specificato in questa lunga e sensata considerazione. Purtroppo pur ritenendo sensata la Sua considerazione dobbiamo convincerci che difficilmente gente come noi può contribuire al cambiamento della mentalità . Ci sono purtroppo è inquinato ed è molto difficile recuperare i valori di una volta.