Francesca Bilotti, la studentessa travolta da un bus lo scorso 24 novembre nell’area terminal dell’Università di Fisciano, stava camminando in una zona vietata ai pedoni, ma il divieto era presente soltanto da un lato e non era pertanto visibile alla ragazza. Questo è quanto emerge dalla perizia di Alessio Bertini, ingegnere della Motorizzazione Civile che ha steso una consulenza tecnica richiesta dal sostituto procuratore del Tribunale di Nocera Inferiore, Amedeo Sessa.
Francesca è stata investita in una zona vietata all’attraversamento pedonale, ma l’apposito cartello era presente soltanto in uscita e non in entrata. Di conseguenza Francesca avrebbe potuto evitare di trovarsi in quell’area se solo il divieto le fosse stato visibile e quindi ora si prospetterebbero anche ipotetiche responsabilità di chi è addetto all’installazione della segnaletica.
Ma le indagini proseguono anche in merito alle responsabilità dell’autista che si trovava alla guida dell’autobus che ha investito la studentessa di Giffoni Valle Piana. L’uomo è indagato dalla Procura di Nocera Inferiore per il reato di omicidio colposo. Secondo il perito, la zona di mancata visibilità del conducente era molto ristretta, per questo avrebbe potuto vedere Francesca ed evitare di investirla. Purtroppo il mezzo si trovava in attesa di completare il suo percorso, vista la presenza di un altro bus di fronte.
Al vaglio degli inquirenti le registrazioni video acquisite, che da subito hanno reso chiara la dinamica dell’incidente. Nei riguardi dell’autista, ora, il sostituto procuratore Sessa potrebbe procedere con la chiusura delle indagini o con una richiesta di archiviazione.
– redazione –

Nel Vallo di Diano NON esiste UNA SOLA FERMATA di autobus con la SEGNALETICA,verticale ed orizzontale, prescritta dal Codice della Strada! Che cosa si aspetta? Speriamo che che non ci sia bisogno di un incidente stradale mortale per accorgersene.