181,5 miliardi di euro di valore economico sul PIL, 922.300 posti di lavoro prodotti in tutta la penisola, risparmi sulla bolletta energetica per oltre 12 milioni di euro (500 euro in media a famiglia), riduzione di CO2 immessa in atmosfera per oltre 1,4 milioni di tonnellate e 49mila Megawatt di produzione di nuova energia da fonti rinnovabili (per i cantieri in corso). Sono i dati che emergono da un’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Federcepicostruzioni sull’impatto economico ed occupazionale del Superbonus 110%, incrociando una pluralità di fonti e analisi.
“Lo studio – commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – evidenzia ancora una volta l’enorme valenza strategica del Superbonus, confermandone l’importanza non solo per l’edilizia ma per l’intera economia del Paese”.
Dall’analisi emerge che i 51,2 milioni di investimenti ammessi a detrazione fino al 30 settembre scorso (per il 68,9% lavori già conclusi: dati ENEA) hanno prodotto 922.300 posti di lavoro, dei quali 596.400 nel comparto dell’edilizia e quasi 326mila nei settori collegati.
“Al di là del pur significativo impatto occupazionale – commenta il presidente Lombardi – è importante sottolineare ulteriori implicazioni positive, altrettanto rilevanti, troppo spesso trascurate nelle superficiali valutazioni del Superbonus che si fermano allo sconto fiscale e ai presunti mancati introiti per lo Stato: a partire dalla produzione di 49mila Megawatt di energia da fonti rinnovabili e al risparmio energetico per l’Italia, che si realizzerà grazie agli interventi realizzati. Parliamo di un risparmio, per tutto il periodo di vigenza dal 2019 al 30 settembre scorso, che supera già abbondantemente i 12 milioni di euro. In concreto, un risparmio medio in bolletta, per le famiglie che hanno realizzato questa tipologia di interventi, di circa 500 euro ogni anno. Senza dimenticare il guadagno economico-ambientale, anche in termini estetici e di riqualificazione delle città, affatto trascurabile, e la sicurezza complessiva degli edifici in termini di staticità e antisismicità”.
Il Superbonus ha un impatto eccezionale sul sistema economico. L’investimento di 51,2 miliardi di euro (ammessi a detrazione al 30 settembre scorso) genera un valore economico pari a 181,5 miliardi di euro: 81,71 per effetto diretto (spesa aggiuntiva determinatasi nel comparto e nell’indotto per la nuova domanda generatasi per semilavorati, prodotti intermedi e servizi); 36,86 miliardi per effetto indiretto e 63,19 per effetto indotto (maggiori retribuzioni e quindi maggiori consumi con conseguenti incrementi della produzione per fronteggiare la nuova domanda). Le recenti analisi pubbliche (CRESME, LUISS, OICE, NOMISMA,) testimoniano che il contributo dato al PIL nell’intero sistema economico riesce a compensare la spesa, generando un valore aggiunto in termini di benefici economico-sociali. Significativo anche l’impatto sull’ambiente, con la riduzione delle immissioni di CO2 in atmosfera per oltre 1,4 milioni di tonnellate e la produzione di nuova energia rinnovabile sugli edifici per 49mila Megawatt (per i cantieri in corso), portando così la produzione di energia da fonti rinnovabili per effetto del Superbonus, dal 2020 ad oggi, a ben 155mila Megawatt. Significativo l’impatto del Superbonus 110% anche in Campania dove al 30 settembre scorso gli investimenti ammessi in detrazione sfiorano i 4 miliardi di euro (3.835.337.329,84 euro), dei quali il 61,5% già concluso.
“Il Centro Studi Federcepicostruzioni – commenta ancora Lombardi – ha accertato che la nuova occupazione direttamente e indirettamente determinata dal Superbonus 110% sfiora le 70mila unità: 44.700 nelle costruzioni e 24.400 nei settori collegati”. L’impatto sulla bolletta energetica regionale è altrettanto significativo e sfiora il milione di euro.
“Auspichiamo azioni sinergiche affinché si sfrutti appieno tutta la potenzialità del Superbonus 110% – conclude il presidente Lombardi – attivando per le famiglie canali privilegiati e scontati di accesso al credito, istituzionalizzando e rendendo meno macchinose le procedure e il sistema della cessione del credito. Ulteriore e finale auspicio è che si giunga ad una disciplina sempre più chiara, meno macchinosa e finalmente definitiva, dopo i continui interventi modificativi avvenuti nell’ultimo anno. In un momento così difficile per la crisi energetica è importante che misure come il Superbonus che generano benefici da tutti i punti di vista e a tutto il sistema economico trovino il massimo sostegno, senza alcun tentennamento”.