Domenica 17 ottobre alle ore 11.30, nella Chiesa Madre di Sassano, il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, S.E. Monsignor Antonio De Luca, celebrerà una Santa Messa in ricordo di Francesco Russo che avrebbe compiuto quest’anno un secolo di vita.
Seguiranno i saluti del sindaco di Sassano, Domenico Rubino, e del presidente della Pro Loco, Stefano Antonello Aumenta.
Nato il 5 settembre del 1921 da Gesualdo Russo e Francesca Cavallone, quinto di sette figli, mentre frequentava le scuole elementari aiutava i genitori nella coltivazione dei campi e nell’allevamento del bestiame. Assai giovane sposò Francesca Rubino dalla quale ebbe due figli, Gesualdo e Pasqualina, che gli hanno dato cinque nipoti, tre maschi e due femmine. Molto legato al suo paese e alla sua terra d’origine, non accolse gli inviti di amici e parenti che negli anni ’50 emigrarono con le famiglie verso il Centro e Nord Italia. Rimase fedele ai suoi luoghi, convinto di poter fare qualcosa di buono e costruttivo per la sua famiglia e per la sua gente. Fu strenuo difensore della parità di genere, in contrasto con la civiltà contadina che privilegiava i figli maschi.
Fervente cattolico, fu promotore, insieme allo zio Francesco Cavallone, della costruzione della prima chiesa di San Francesco in contrada Peglio.
Il padre nel secondo dopoguerra acquistò in società una delle prime trebbiatrici da grano della zona e dunque necessitava di operai. Il giovane Francesco si offrì per fare l’imboccatore, per nulla spaventato dalla pericolosità e dalla pesantezza del lavoro. Imparò il mestiere e acquisì l’altra metà della trebbia di proprietà del cugino. Subito dopo ne acquistò un’altra nuova di zecca e tutta sua. Sviluppò cosi l’attività estendendola ai paesi vicini e fondando una piccola azienda agricola con macchine e trattori. Introdusse la prima trebbiatrice specifica per l’erba medica della zona e arrivò a dare lavoro, contemporaneamente, a dieci operai. Nel 1957 ottenne il premio di produttività del Ministero dell’Agricoltura per le categoria delle piccole aziende.
Il suo carattere aperto e  generoso lo portò ad interessarsi dei problemi dei più deboli. Militò nella Democrazia Cristiana fin dai tempi di De Gasperi e si ispirò alla figura di Aldo Moro. Intese la politica come servizio, mettendosi a disposizione della comunità e spendendo gran parte del proprio tempo a progettare e realizzare idee che avevano come obiettivo il bene comune. Partecipò attivamente alla lotta per il prezzo del latte nel Vallo di Diano organizzando manifestazioni tese a valorizzare il lavoro e i prodotti degli agricoltori. A metà degli anni ’50 fu eletto e poi confermato consigliere comunale nell’Amministrazione del Comune di Sassano con sindaco Lilino Trotta. Successivamente venne rieletto nell’Amministrazione di Andrea de Laurentiis, ricoprendo l’incarico di assessore. Si fece apprezzare per l’impegno profuso a favore degli abitanti della campagna privi di servizi essenziali. Particolare rilievo assunse l’elettrificazione delle case rurali e successivamente la posa in opera del primo acquedotto di acqua potabile in campagna. Si adoperò per la costruzione delle principali strade pavimentate e rollate nella stessa zona del paese.
Fu il primo presidente della Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti di Sassano, carica che gli venne confermata fino alla soppressione delle Casse Mutue con relativo assorbimento da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Durante tale incarico, svolto a titolo totalmente gratuito, si mise a disposizione dei coltivatori di Sassano favorendone l’iscrizione negli appositi elenchi degli assistiti e guidandoli nell’espletamento delle pratiche burocratiche sia a Sassano che a Salerno.
La mattina del Santo Natale del 2000, durante lo scambio degli auguri con la famiglia, ricordando la prematura morte del genero si emozionò al punto da rimanere fulminato da un infarto letale. Al suo funerale parteciparono oltre mille persone, accorse anche dai paesi vicini, che ancora oggi mantengono vivo il suo ricordo.