Ieri la Presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Potenza, Serafina Robertucci, accompagnata dal vicepresidente Nicola Cantarella e dai consiglieri Maria Pia Rosco e Giovanni Franchino, ha incontrato l’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona Francesco Fanelli nella sede del Dipartimento a Potenza. Nel corso dell’incontro Robertucci ha ribadito le richieste per tutelare e valorizzare la professionalità degli infermieri dando, al contempo, risposte concrete ai fabbisogni di cura della popolazione lucana.
“Il cambiamento delle caratteristiche demografiche (progressivo invecchiamento della popolazione) ed epidemiologiche (aumento delle malattie croniche, della non autosufficienza e disabilità) impone – ha spiegato Robertucci – la riorganizzazione dei processi di cura verso un’assistenza di prossimità e la creazione di una rete integrata clinico-assistenziale, di cui è protagonista l’Infermiere di Famiglia/Comunità. Per offrire risposte adeguate, efficaci ed economicamente sostenibili è necessario definire anche nelle strutture ospedaliere e territoriali lucane gli standard di personale basati sulla graduazione per intensità di cura e complessità assistenziale delle persone assistite“.
Per l’Opi “è necessario prevedere una capillare introduzione della figura del Dirigente delle professioni sanitarie per una più efficace organizzazione dei processi assistenziali e del personale, il riconoscimento delle competenze specialistiche già esercitate dagli infermieri in ambiti specifici (stomaterapia, accessi vascolari, wound care), per lo sviluppo di carriera e attraverso la codifica delle prestazioni assistenziali nel nomenclatore tariffario regionale“.
L’Opi Potenza ha, inoltre, rilanciato l’opportunità di favorire l‘ampliamento dell’offerta formativa presso l’Unibas a seguito dell’attivazione della Facoltà di Medicina, mediante l’attivazione anche del corso di laurea triennale, della laurea magistrale e della scuola di dottorato di ricerca in Infermieristica aumentando così il numero di professori MED/45 (Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche).
“Le istituzioni accademiche attualmente presenti in regione – ha sottolineato la Presidente – offrono opportunità formative sovrapponibili per acquisire competenze cliniche di base, senza considerare il fabbisogno in termini di competenze specialistiche cliniche, manageriali e di ricerca. Questa carenza impone agli infermieri lucani la necessità di spostarsi fuori regione per sviluppare competenze aggiuntive che andrebbero a beneficio della qualità delle cure erogate, della didattica e della ricerca”.
“I cambiamenti cruciali che stanno interessando anche il nostro sistema sanitario regionale impongono – ha concluso Robertucci- trasformazioni e sfide che la nostra professione è pronta ad affrontare. Ci auguriamo che i nostri rappresentanti politici vogliano agire offrendo ad ogni singolo professionista la possibilità di esprimere le proprie competenze, in contesti lavorativi che investono sul benessere organizzativo interno, sulla motivazione e la valorizzazione del personale“.