Un’ora e mezza di macchina per raggiungere paesi che distano tra loro poche decine di chilometri. E’ l’odissea vissuta in questi giorni dall’esercito di pendolari, composto da lavoratori e studenti, che ogni mattina si riversano nel Vallo di Diano, provenienti per lo più da Sant’Angelo a Fasanella, Bellosguardo, Ottati, Roscigno e Corleto Monforte.
Ma c’è, come il caso dell’insegnante Rosanna Somma di San Rufo, anche chi dal Vallo di Diano, per recarsi nella vicinissima Bellosguardo che dista dal suo paese appena 20 chilometri percorribili in poco più di un quarto d’ora, deve compiere un percorso che la porta a prendere l’autostrada a Polla, con uscita a Sicignano degli Alburni, per poi proseguire verso Postiglione, poi Controne, Castelcivita, passando per Ottati, Sant’Angelo a Fasanella e Corleto Monforte prima di arrivare, finalmente, a Bellosguardo.
Purtroppo, a guardare bene le cose, è facile immaginare che questa strada la signora Somma la dovrà percorrere ancora per chissà quanto tempo per raggiungere la sua scuola. “Ma è giusto tutto questo – si chiede la docente – è giusto che per andare al lavoro devo essere costretta, oltre che a spendere la metà del mio stipendio, a sopportare uno stress così elevato?“.
– redazione –Â

Ma che coraggio qua ti fanno passare la voglia la fantasia e la volontà . ….. I nostri politici fanno solo gli interessi loro e non quelli comuni …..se ne escono che non ci sono soldi ….. ma per i loro stipendi è vitalizio e altro ci sono e come ….. e allora …… non so quale potrebbe essere la soluzione in questo mondo di ladri ….. ci vuole solo un miracolo…..con questa classe politica, l unica categoria sociale che non è in crisi….. come mai…..
Ma perché scende il silenzio dopo evento franoso che interessa la statale San Rufo-Corleto? Ma che fanno i Sindaci per tutelare i propri amministrati dell’ “esercito dei pendolari”? Ma perché l’ANAS non interviene con celerità , vista l’enorme importanza della strada? A questo punto penso sia indispensabile chiedere l’intervento della Magistratura ove emergessero profili penalmente perseguibili. E chissà che una lettera al neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riesca a sortire l’effetto positivo desiderato. Coraggio, popolo dei pendolari, lavoratori e studenti… ecco, studenti: ma fatevi sentire, chiedete l’aiuto dei compagni, manifestati innanzi ai palazzi delle Istituzioni… coraggio!
Solo chi è nelle condizioni della Signora Somma può capire il disagio e la fatica che si affronta tutti i giorni per raggiungere il posto di lavoro. Ai Signori politici chiediamo( FATE) qualcosa ,prendetevi le Vostre responsabilità non palleggiatevi solo la palla.