In seguito ai vari dibattiti sulle riaperture delle scuole previste per il 10 gennaio, scende nuovamente in campo lāUnsic che favorisce la didattica a distanza data lāattuale situazione da Covid-19. GiĆ lo scorso dicembre il sindacato aveva promosso una petizione per proporre la Dad dopo le vacanze di Natale, ottenendo un alto numero di adesioni.
āOccorre realismo. Ovviamente la scuola in presenza ĆØ la regola ā dichiara Domenico Mamone, presidente del sindacato Unsic – ma alla vigilia della riapertura degli istituti scolastici la situazione ĆØ doppiamente grave: il numero di studenti e docenti contagiati ĆØ ovviamente da primato e le lezioni rischiano di essere per pochi. Nel contempo ĆØ concreto il rischio che chi finora sāĆØ salvato vada presto ad ingrossare le file dei contagiati a causa di un mezzo pubblico affollato per raggiungere la scuola o degli assembramenti. Meglio allora due o tre settimane di Dad, sia per garantire in modo egualitario la scuola a tutti e sia per evitare ulteriori problemi negli ospedali giĆ affollatiā.
āCerto, la scuola in presenza ĆØ lāordinarietĆ ma siamo di nuovo in emergenza, con prospettive poco chiare e non rassicuranti per le prossime settimane. Meglio non rischiare. In fondo tra novembre e dicembre scorsi molti istituti scolastici si sono fermati per le occupazioni studentesche: dove erano allora quelle sigle ideologizzate che reclamano la scuola in presenza a tutti i costi? Professori e studenti ā conclude – non possono continuare ad essere carne da macelloā.