La questione antenne telefoniche, che sta interessando la comunità di Buonabitacolo, è stata ampiamente affrontata anche nel corso dell’assemblea consiliare della Comunità Montana Vallo di Diano che si è tenuta ieri sera a Padula presso la Certosa di San Lorenzo.
Dopo l’introduzione del neo eletto presidente dell’Ente montano Raffaele Accetta, l’argomento è stato affrontato anche dal sindaco di Buonabitacolo Elia Rinaldi e dalla consigliera comunale Lucia Paola D’Alessio. A chiudere il ciclo degli interventi è stato il neo Presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino. All’unisono i relatori hanno sottolineato la necessità di preservare il territorio e l’ambiente da “aggressioni esterne”.
L’assemblea dell’Ente montano ha espresso piena solidarietà ai cittadini e all’Amministrazione comunale di Buonabitacolo per l’azione di protesta che stanno portando avanti, tesa a scongiurare il pericolo dell’ installazione di antenne, in quanto il territorio di Buonabitacolo si estende su una superficie di circa 15 kmq, ed è diffusamente antropizzata, per cui anche nel caso di rispetto delle distanze previste dalla legge, la cittadinanza considera la vicinanza degli impianti di telefonia ai siti sensibili presenti sul territorio un potenziale pericolo per la salute pubblica.
La Comunità Montana ha anche proposto una revisione normativa in materia di installazioni delle antenne telefoniche, più rispettosa della volontà dei livelli istituzionali locali, in modo da contemperare le esigenze di protezione ambientale e di tutela della salute dall’esposizione ai campi elettromagnetici e la diffusione sul territorio degli impianti necessari alla fornitura dei servizi di telecomunicazioni.
Tutti i relatori hanno precisato di non essere contrari all’innovazione tecnologica, purché sia rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini. A questo proposito, il primo cittadino di Buonabitacolo ha ribadito la necessità di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Regione Campania di sostituire le stazioni radio base con la connettività in fibra ottica e via cavo.
“Siamo dunque di fronte ad un vero e proprio paradosso: da una parte un ricco patrimonio ambientale e culturale in grado di sostenere un riposizionamento competitivo del nostro territorio, dall’altra la presenza di fenomeni di pressione ambientale che rischiano, non solo di vanificare le prospettive di sviluppo, ma di compromettere la serenità delle popolazioni locali che, giustamente, si preoccupano per gli effetti che tali fenomeni possono determinare sulla salute e sulla vivibilità dei luoghi interessati. Per la verità va anche detto che negli ultimi decenni vi è stata una grande attenzione a tutti i livelli per mettere a riparo e per valorizzare le due nostre grandi ricchezze: beni culturali e ambiente – si legge nel documento condiviso dai sindaci ieri sera nel corso dell’assemblea – Innumerevoli sono stati infatti i progetti promossi e attuati dai Comuni per il recupero e la valorizzazione dei propri centri storici e dei propri beni culturali. Su questo fronte molto si è fatto anche per il recupero dei beni ecclesiastici. Straordinaria è stata poi l’azione di recupero e di promozione della Certosa di Padula portata avanti dalla Soprintendenza e dal Comune di Padula, se solo si pensa che meno di 40 anni fa tale importante monumento era praticamente fruibile solo in minima parte. Molto si è fatto anche nel campo della tutela ambientale, anche se le azioni portate avanti hanno risentito probabilmente di un deficit di raccordo e di coordinamento territoriale”.
La Comunità Montana chiede nella delibera che, nel rispetto delle competenze di cui al Titolo V della Costituzione, la Regione Campania adotti una specifica normativa tesa a fornire ai Comuni un quadro di riferimento certo ai fini del corretto inserimento nel territorio, della tutela della salute pubblica e della salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, degli impianti di radiotelecomunicazione, escludendo in ogni caso quei territori comunali da considerare “sensibili” in relazione ai campi elettromagnetici o altre fonti di inquinamento già presenti o perché di esigua estensione.
– Filomena Chiappardo –
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con tutto il rispetto per l’ambiente però se i cellulari non funzionano ne facciamo a meno volentieri? o brontoliamo? è un grande problema.
Quanti di voi sono disposti a rinunciare al cellulare?