E’ stato presentato dall’assessore ai Trasporti e Viabilità della Regione Campania, Sergio Vetrella, il Piano Regionale della Sicurezza Stradale della Campania, realizzato dal Centro Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale, gestito dall’ACaM, l’Agenzia Campana per la Mobilità  sostenibile, in partenariato con l’Automobile Club d’Italia. Nel corso della presentazione è stata annunciata anche la produzione del cd musicale “Voci sull’asfalto”, a supporto delle azioni di sensibilizzazione dei giovani conducenti definite nel Piano Regionale della Sicurezza Stradale.
Il Piano è il primo risultato prodotto, in partenariato con l’ACI, dal Criss, il Centro Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, assieme alla Regione Campania, nell’ambito delle attività  previste dal Piano Nazionale di settore. Il documento fa il punto della situazione sullo stato della sicurezza stradale in Campania, registrando il numero di incidenti che si sono verificati, la loro ripartizione per province, strade, tipologie, la situazione del parco veicolare pubblico e privato, i comportamenti a rischio dei conducenti, elaborando i principali dati ufficiali sul tema, in particolare quelli di Aci e Istat, oltre a rilevazioni dirette dello stesso Criss. In
questo modo il Criss ha realizzato un’imponente banca dati, utile non solo allo studio del fenomeno, ma anche e soprattutto alle azioni da intraprendere per ridurlo.
Nel 2013 ci sono stati in Campania 9.100 incidenti con 273 morti e 13.848 feriti, per un costo sociale di un miliardo e 380 milioni di euro, ossia 240 euro per abitante. Un trend  in diminuzione, dato che nel 2001 i costi sociali per abitante sfioravano i 300 euro. Il 70% degli incidenti si concentra nel 9% dei Comuni e il 74% avviene su strade in ambito urbano. Tra le strade statali e regionali (ex ANAS) più a rischio, la 7 bis di Terra di Lavoro, che ha il più
alto indice di danno sociale da incidenti per km di strada, la Domitiana (che ha anche il maggior numero di decessi: 56 in 5 anni dal 2007 al 2011), la 162 della Valle Caudina, la Sorrentina, la 162 dir del centro direzionale, la 268 del
Vesuvio. Tra le autostrade, ad avere il più alto indice di danno sociale da incidenti per km sono la diramazione Capodichino della A1 e la Tangenziale Est-Ovest di Napoli, che ha anche il più alto numero di incidenti (in media oltre 200 l’anno). Il maggior numero di decessi (34 in 5 anni) si registra invece sulle tratte regionali della A3 Salerno-Reggio Calabria e della A1 Napoli-Roma-Milano.
Dal Piano, inoltre, si evince che più del 22% degli autoveicoli in Campania sono stati immatricolati prima del 1993, ben al di sopra della media nazionale che è del 13%, e che quasi il 40% degli autobus che circolano nella nostra regione ha più di venti anni. Solo il 51% dei campani nelle aree urbane indossa la cintura di sicurezza e il 73% il casco.Gli automobilisti più “virtuosi” vivono nelle province di Benevento e Avellino. Il 12% dei conducenti professionali, ossia chi guida per lavoro, fa uso del cellulare alla guida, mentre la quasi totalità dei tassisti non mette la cintura.
Dopo aver fotografato la situazione attuale, il Piano si propone degli obiettivi attraverso una serie di azioni. Il principale tra questi è quello di dimezzare entro il 2020 il numero di morti per incidenti stradali rispetto al 2010 (per arrivare poi a “zero vittime” entro il 2050), ridurre del 50% i pedoni e i ciclisti morti per incidente stradale e del 40% le persone che hanno subìto gravi lesioni e azzerare il numero di bambini vittime di incidenti.
– redazione –Â
