Continua a scendere il prezzo del petrolio. Dal 1 gennaio 2014 il costo di un barile è calato del 53%, ma non si può dire lo stesso per quel che riguarda i prezzi della benzina, le cui tariffe hanno avuto un taglio soltanto del 14%.
Nomisma Energia, come riportato da La Stampa, quotidianamente calcola il prezzo ottimale dei carburanti sulla base del margine lordo per litro in 24 mesi e del prezzo internazionale dei carburanti. Si stima che in Italia benzina e gasolio costano quasi 6 centesimi in più, dovuti alle tasse applicate sul prezzo del carburante che gli impediscono di adeguarsi al calo del barile.
Ovviamente la colpa di tutto ciò non è addebitabile ai benzinai, i cui margini di guadagno pesano poco sul prezzo finale, mentre le compagnie petrolifere contestano i dati di Nomisma affermando che “il prezzo industriale di benzina e gasolio in Italia è sostanzialmente allineato coi prezzi europei” e quindi sarebbe un po’ più basso rispetto ai dati riportati.
Secondo La Stampa, il 6 gennaio 2014 il petrolio costava 0,49 euro a litro, mentre oggi soltanto 0,28 euro e il margine lordo sul prezzo finale della benzina è passato da 0,199 a 0,235 euro a litro. “Fino a un passato recente i listini dei carburanti variavano entro una decina di centesimi, adesso si arriva a 40 – dice Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – Se uno sta attento, al distributore può pagare il gasolio 1,30 euro e la benzina 1,40. Ma se non ci bada, se accetta la modalità ‘servito’ e si rifornisce ai distributori più costosi, arriva a spendere 1,70 per il diesel e 1,80 per la verde“. Riguardo alle pompe di benzina “no-logo” Tabarelli avvisa:”Certi no-logo fanno pagare di più. La garanzia del risparmio si ha nelle stazioni di servizio dei supermercati e quando le compagnie fanno delle promozioni“.
Il ribasso del barile però pare non durerà per molto. Gli analisti parlano infatti di un rialzo nei prossimi mesi e le stime prevedono che il prezzo medio del Brent nel 2015 sarà di 74,10 dollari.
– redazione –
