Nella serata di domenica un ragazzo di 29 anni, vittima di un incidente agricolo, è giunto presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Roccadaspide dopo aver impattato contro un albero mentre conduceva il suo trattore. Le condizioni generali, inizialmente discrete, sono improvvisamente peggiorate nel corso dei primi accertamenti strumentali che hanno mostrato una gravissima emorragia da lacerazione al fegato.
L’équipe chirurgica, formata dai dottori Taddeo, Di Pace e Di Fiore, aiutati dagli anestesisti Lombardozzi e Mucciolo e dal personale infermieristico, ha condotto rapidamente il giovane in sala operatoria per una laparotomia d’emergenza che ha consentito di identificare una gravissima lacerazione del fegato con un’imponente emorragia in atto (oltre 2 litri di sangue).
È stato praticato un packing peri-epatico, procedura salvavita di Demage Control Surgery (una strategia chirurgica messa a punto negli scenari di guerra) finalizzata al controllo dell’emorragia utilizzando grosse garze che vengono stipate intorno al fegato con lo scopo di comprimere e quindi arrestare le fonti emorragiche rinviando ad un tempo successivo l’asportazione del fegato danneggiato.
A fine intervento è stata contattata la Centrale Operativa del 118 ed il giovane è stato trasportato presso il Trauma Center dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, diretto dal dott. Patrizio Festa che, a circa 12 ore di distanza, ha praticato l’intervento chirurgico finalizzato all’asportazione del fegato danneggiato (l’intero lobo sinistro).
“Le condizioni attuali del paziente sono discrete – fanno sapere dall’Asl – e, anche se la prognosi permane riservata, c’è un cauto ottimismo e la concreta speranza che il giovane sopravviva a questo gravissimo trauma“.
Questa vicenda da un lato testimonia ancora una volta l’importanza di un Presidio Ospedaliero come quello di Roccadaspide, che serve un bacino di utenza vastissimo ed è posto in un territorio impervio e lontano dalle strade di grande comunicazione, dall’altro pone l’accento sull’assetto organizzativo dell’ospedale che non può prescindere dalla presenza di una serie di figure professionali che possano garantire la gestione dell’emergenza-urgenza soprattutto chirurgica e traumatologica anche alla luce di innumerevoli studi comparsi su prestigiose riviste internazionali che dimostrano come sia importante, ai fini della sopravvivenza dei pazienti traumatizzati gravi, la cosiddetta “Golden Hour” (l’ora d’oro), vale a dire la corretta e tempestiva gestione di tali pazienti nella prima ora post-traumatica.
“Da ciò l’auspicio che, pur nell’ambito di un processo di razionalizzazione generale delle risorse – si legge in una nota dell’Asl Salerno -, si tenga conto della peculiarità del territorio e vengano potenziati sia in termini di dotazioni tecnologiche che di risorse umane gli ospedali come quello di Roccadaspide“.
– Paola Federico –