Nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio condotta dalla Guardia di Finanza, finalizzata alla lotta alla contraffazione marchi, sicurezza prodotti, tutela dei diritti d’autore e del Made in Italy, sono state sequestrate circa 5000 paia di scarpe con il noto marchio “Nike” contraffatto.
Il sequestro è stato effettuato dai Finanzieri della Tenenza di Sala Consilina presso un rivenditore del Vallo di Diano, dove sono state trovate, esposte per la vendita, alcune paia di calzature di dubbia provenienza. I successivi accertamenti da parte delle Fiamme Gialle, svolti anche grazie ad un consulente incaricato dalla società che gestisce i diritti industriali, hanno permesso di appurare che la merce appariva difforme rispetto agli standard originali. Mostrava incongruenze e incompatibilità sulle etichette utilizzate e pertanto è risultata essere contraffatta.
Il rappresentante legale dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per la detenzione e la messa in vendita di prodotti contraffatti.
In merito alla vicenda interviene, attraverso Ondanews, il legale dell’azienda coinvolta, l’avvocato Renivaldo Lagreca. “La mia cliente ha acquistato le scarpe da una filiale risalente a Nike Netherlands – spiega -. In seguito è intervenuta una guerra intestina tra Nike Italia e Nike Netherlands e la Nike italiana ha chiesto di sequestrare le scarpe vendute dalla filiale olandese. Questa è dunque l’ennesima operazione di Polizia Giudiziaria che ha coinvolto diversi rivenditori italiani ed è di carattere nazionale. In alcuni casi la merce è stata già dissequestrata. Bisogna specificare, inoltre, che il prezzo di acquisto da Nike Netherlands è regolare, se non addirittura superiore, dunque non c’è stato alcun intento truffaldino da parte dei miei assistiti. Noi, dal nostro canto, stiamo valutando in via prudenziale di fare una querela laddove l’ipotesi della Guardia di Finanza dovesse essere vera. Inoltre, al fine di valutare l’ipotesi di truffa, lo scorso 27 settembre abbiamo chiesto alla Procura di Lagonegro di autorizzare un nostro consulente tecnico ad accedere alle scarpe sequestrate per un esame di laboratorio e per verificare la consulenza tecnica della Guardia di Finanza che è stata fatta sulla base di fotografie. Solo il 19 ottobre il pm ci ha autorizzato, ma la Guardia di Finanza non ha dato ancora seguito al permesso della Procura e all’accesso alle scarpe. Sottolineo, in conclusione, che questa diffusione di notizie è propagandistica e dannosa per i cittadini“.