E’ una comunità avvolta nel silenzio quella di Montesano, che in questi giorni piange la scomparsa del 13enne Vincenzo Fico.
La tragica fine del 13enne, morto nella piscina di un agriturismo di Padula, ha gettato nello sconforto familiari, amici ma anche semplici conoscenti che anche solo per un istante hanno incontrato i suoi occhi e apprezzato la sua educazione.
A farsi portavoce in queste ore di dolore è don Donato Ciro Varuzza, parroco di Montesano. Vincenzo, infatti, era attivo nella famiglia parrocchiale dello Scalo e circa un mese fa aveva partecipato alle attività del Grest, campus estivo in cui aveva avuto modo di farsi conoscere per la sua dolcezza.
“Caro Vincenzo, figlio anche mio – le parole di don Donato – mi chiedono di scrivere qualcosa in queste ore per te e solo ora riesco a mettere su carta alcune parole che ti sto sussurrando giĂ nella mia preghiera! Non le scrivo per te, perchĂ© sono sicuro che tu le stai giĂ ascoltando nel mio cuore e nella tua timidezza non ti avrebbero fatto piacere tutte queste attenzioni; non lo faccio ora per i tuoi genitori e per Giovanni, perchĂ© ci sarĂ il tempo in cui sarò solo con loro ad accogliere le loro lacrime e a parlargli di quella luce che tu stai ora contemplando, mentre speri che arrivi almeno un raggio anche a loro. Scrivo per i tuoi amici, i tanti ragazzi che come te sono sempre stati la gioia della nostra Parrocchia, la mia gioia! Si staranno chiedendo che senso abbia tutto questo, come sia possibile un’esperienza del genere. Uno smarrimento incredulo e un silenzio assordante sembrano invadere tutti, tanto da tirare fuori solo parole di tristezza, perchĂ© lo siamo veramente”.
Nel suo ricordo, don Donato, affronta anche il difficile tema della speranza e della fede, soprattutto in occasioni in cui è difficile credere alla volontà divina, specialmente tra i più giovani: “Mentre ti pensano, affrontano ora la fatica più grande: chiedersi se vale la pena ancora credere, se possono fidarsi sempre di Gesù. Caro Vincenzo, non vorresti essere un motivo di crisi per nessuno, non lo sei mai stato! Vorresti solo continuare ad esserci con la tua tenera, semplice, ingenua presenza, come sei stato sempre. Mai uno da prima fila, fiero solo di esserci in mezzo agli altri perché eri certo che te lo meritavi quel posto, perché te lo sei conquistato con i tuoi sforzi, con la tua buona volontà , con i tuoi sacrifici, con la tua lenta ma costante tenacia, sicuramente trasmessa da mamma e papà . Ora ti tocca il primo posto: vola in alto Vincè, come hanno detto i tuoi amici. Tocca tu per primo il cielo, entra tu per primo nella dimora di luce e di pace, abbraccia il Padre che ti ha pensato da sempre, lasciati immergere nell’infinito amore celeste, per primo ora raggiungi il traguardo di tutti, mentre noi continuiamo a correre. Sei primo Vincenzo, hai vinto ancora (come la tua squadra al Grest) e hai vinto perché non c’è nessuno che non ti voglia bene, non c’è nessuno a cui non hai ispirato la voglia di un pizzicotto sulle tue guance, non c’è nessuno che possa dimenticarsi il tuo cuore affabile e umile. Per questo hai vinto e ora meriti di arrivare primo in Cielo”.
Il giovane parroco, da sempre vicino ai giovani, esprime parole di fiducia proprio per loro e conclude poi: “Ti prego suggerisci al cuore dei tuoi amici che non bisogna conquistare potere e successo per sentirsi qualcuno qui, che la semplicità é più preziosa di ogni cosa, che non si deve mai smettere di puntare sull’amicizia e la gioia di condividere con gli altri, senza musi lunghi e perenni distanze perché non sappiamo quanto tempo abbiamo ancora. Ma più di ogni cosa fa comprendere loro che Dio non ha voluto la tua morte, che non possiamo possedere le risposte sul senso di tutto, ma che proprio grazie a Lui ti riabbracceremo e lì staremo per sempre tutti insieme. Mi piacerebbe che i tuoi amici non si allontanassero mai dal nostro gruppo, dal nostro Oratorio, dalla nostra comunità perché sono certo che così vorresti e che solo se avremo il coraggio di continuare a camminare insieme capiremo davvero che Dio è amore e che per questo possiamo solo fidarci di Lui. Ora arriva per primo a quest’amore, hai vinto. Siamo orgogliosi di te, ti porteremo per sempre nel cuore perché quello che abbiamo vissuto insieme é così grande che ci ha legati anche per l’eternità ”.
Un momento difficile in cui il parroco, guida spirituale del posto, e dapprima il primo cittadino Giuseppe Rinaldi, si sono fatti portavoce del dolore che attanaglia la comunità , attonita per l’ennesima tragedia che non trova una ragione comprensibile alla natura umana. Il Sindaco nei giorni scorsi ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino.
Diversi Comuni limitrofi, in queste ore, con profonda commozione stanno rivolgendo il proprio cordoglio istituzionale alla famiglia del giovane.
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