Ci sarebbe stata un’altra persona, durante i nove mesi di latitanza, ad avere aiutato Biagio Maceri, titolare del materassificio Bimaltex di Montesano sulla Marcellana dove, in un incendio avvenuto nel luglio del 2006 persero la vita due operaie, Giovanna Curcio di 16 anni di Casalbuono e Annamaria Mercadante di 49 anni di Padula.
I Carabinieri del Nucleo provinciale di Salerno unitamente a quelli della Compagnia di Sala Consilina, coordinati dal capitano Emanuele Corda, infatti, stanno indagando per cercare di dare un volto all’ipotetico “complice” di Maceri.
Nel mirino c’è la posizione di un uomo, che non avrebbe nessun rapporto di parentela con l’imprenditore della Bimaltex ma che, secondo gli inquirenti, potrebbe avere avuto un ruolo importante nel favorire la latitanza dell’imprenditore originario di Tortora.
Un uomo, che avrebbe assicurato al latitante il cibo e il minimo indispensabile per vivere e coperto i suoi spostamenti tra i boschi della Basilicata e della Calabria.
Non poteva fare tutto da solo Biagio Maceri, il sospetto che ci sia stato un aiutante è quasi una certezza anche se al momento non ci sono accuse precise, solo un’indagine in corso nei confronti di una persona che potrebbe venire accusata di favoreggiamento qualora ci fossero dei riscontri.
Intanto, Maceri è stato arrestato alle prime luci dell’alba di martedì scorso in un casolare a Tortora, in provincia di Cosenza in contrada Carro, riconducibile ad un parente dell’uomo ed attualmente è detenuto nella casa circondariale di Sala Consilina.
– Giovanna Quagliano –
