Anche lo scrittore e “paesologo” Franco Arminio è intervenuto, attraverso la sua pagina Fb, in merito a quanto accaduto a Sala Consilina proprio dopo l’affissione su una lunga fila di manifesti gialli di una sua frase che invita i giovani a fare ritorno al proprio paese. “Tornate, non dovete fare altro” è l’incipit dei versi che un collettivo di studenti questa mattina ha affisso nel centro cittadino e che, dopo poche ore, sono stati coperti per volere dell’Amministrazione comunale.
“Hanno informato il sindaco della loro iniziativa e non ha mostrato dissenso, ma dopo poco tempo l’amministrazione ha provveduto a far ricoprire di fogli bianchi il manifesto. Da quello che so, non è stato contestato il divieto di affissione ma il contenuto del testo, ritenuto ambiguo e offensivo” scrive Arminio.
Ricordiamo che il sindaco Cavallone ha spiegato ad Ondanews che i manifesti sono stati coperti perchè affissi senza alcuna autorizzazione (“loro non hanno chiesto alcun tipo di autorizzazione e il manifesto è stato oscurato”).
“Ora io spero che altri al Sud, ma anche altrove, – ha proseguito Arminio – vogliano farlo stampare quell’invito a tornare ai paesi. Il sindaco di Sala Consilina ovviamente sa benissimo che la soppressione del tribunale, i tanti negozi chiusi e l’emigrazione dei ragazzi non si combattono censurando un manifesto. Buon lavoro“.
– Chiara Di Miele –
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29/12/2020 – Manifesto della discordia a Sala Consilina. Cavallone:”Affisso senza alcuna autorizzazione. Nessuna censura”
L’amministrazione di Sala Consilina ha pienamente ragione. Il manifesto in questione, sia pur dai contenuti edificanti, avrebbe dovuto essere sottoposto al formale iter burocratico previsto dalle norme dell’ente comunale: autorizzazione e relativo pagamento della tassa sulle affissioni. Né piu’ né meno a cui tutti i cittadini ottemperano