“Minoranza: consiglieri comunali…o consiglieri su Facebook?” E’ l’interrogativo che caratterizza il manifesto pubblico affisso per le vie di Monte San Giacomo, a firma del sindaco, Raffaele Accetta e del gruppo di maggioranza. Nel manifesto si legge che nell’ultimo consiglio comunale, dello scorso 26 agosto, la maggioranza ha registrato la condivisione dei consiglieri di minoranza presenti, Pietro Caporrino e Veronica Caporrino, riguardo le proposte deliberative all’ordine del giorno.
“Un segnale positivo – si legge – in considerazione della delicatezza degli argomenti trattati, tra cui le tariffe delle imposte TARI, TASI e IMU. E’ stato dunque con rammarico e stupore che all’indomani si è appreso di una loro incomprensibile e diversa presa di posizione sul noto gruppo Facebook, unita ai soliti insulti nei nostri confronti. Il reale andamento dei lavori è stato stravolto dal racconto e dalle considerazioni fatte sul gruppo, che contraddicono la verità dei fatti, a volte con falsità. Come il commento sul primo punto, l’approvazione del Regolamento IUC, che il consigliere Caporrino Pietro ha riferito essere stato rimandato. Un falso clamoroso! L’argomento è stato votato e approvato all’unanimità, quindi anche con il voto favorevole del gruppo di minoranza. Erano forse distratti?”
“Sullo stesso social network – si legge ancora – si sono lamentati della mancanza di confronto. Eppure non è stata fatta verbalizzare nessuna proposta alternativa o contestazione. Dunque, quali sono le modalità e qual è il luogo in cui immaginano debba avvenire il confronto invocato?Forse nei bar, sul Casale o su Facebook?”
“Sparare sentenze approssimative su Facebook è molto più facile che argomentare in Consiglio e per intervenire su argomenti specifici, occorre approfondire gli atti e avere conoscenza della materia trattata. Per il ruolo ricoperto dunque – termina il manifesto – invitiamo la minoranza ad una maggiore serietà e ad evitare mistificazioni e stravolgimenti della realtà, in quanto diffondere notizie false su atti ufficiali è grave. Diventa gravissimo se a farlo è chi ricopre un ruolo istituzionale”.
– Roccanna Giordano –