
La solitudine…male della nostra società
La nostra è una realtà complessa, difficile da interpretare, da gestire, da affrontare.
Tutti sopportiamo il peso di una società sempre più egoista, disumana, arrivista, cinica e crudele e non sempre riusciamo a trovare il perchè della nostra vita, soprattutto quando intorno a noi si alza il muro dell’incomprensione, del silenzio, del fastidio.
Non siamo più disponibili a fermarci per ascoltare le sofferenze,le angosce,le paure, i dubbi,le incertezze, le inquietudini, i tormenti, le ansie di chi ci sta accanto, troppo presi dal ritmo di una vita frenetica. Il dramma della società odierna, appunto, è la solitudine.
Abbiamo perduto la capacità di comunicare con i familiari,con gli amici,con i vicini di casa e portiamo il peso dei nostri affanni che, a volte,diventano fantasmi insopportabili,fantasmi che ci rendono vulnerabili. In una società protesa esclusivamente verso il successo,l’immagine e il denaro non c’è più spazio per la vera amicizia,la solidarietà,la famiglia; anzi le persone perbene, oneste, sensibili sono emarginate, perchè sono ritenute non all’altezza dei tempi.
Oggi si esalta la forza,la potenza,la supponenza,l’arroganza e chi si trova a sopportare un dolore intimo soccombe,perchè non c’è quasi nessuno disposto a capirlo.Abbiamo creato una società di barbari,di egoisti,di presuntuosi,di esaltati.Ora se ci vogliamo salvare dalla catastrofe dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere i nostri errori e di riscoprire i valori veri:l’amicizia,la famiglia,la fratellanza,la solidarietà e il rispetto della dignità della persona.
La vita ci pone di fronte a dolori inimmaginabili e insopportabili che ci colpiscono inaspettatamente e ci devono far riflettere e maturare,per trovare la forza di costruire una società più attenta ai problemi degli altri,una società più solidale.
La comunità di Pantano di Teggiano, in questi giorni, è stata colpita da un evento luttuoso per il suicidio di una persona che ci ha sconvolto e addolorato profondamente e pensando al fatto che soltanto pochi giorni prima si era verificato un altro suicidio, sempre nel territorio di Teggiano, affiorano nella mente quei meravigliosi versi di Ungheretti:
“Di tanti che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
ma nel mio cuore
nessuna croce manca.
E’ il mio cuore
il paese più straziato”.
Rocco Cimino