Lettera aperta alla redazione del prof. Rocco CiminoĀ
Il Vallo di Diano un tempo era un territorio ameno, incontaminato, la maggioranza della popolazione era dedita all’agricoltura, all’allevamento ovino, bovino, non mancavano industrie di notevole interesse come del tabacco, della lana, della lavorazione della pietra, del legname. Molte erano anche le botteghe di ramai, di scalpellini, di calzolai, di ceramica. Di notevole interesse paesaggistico e faunistico erano le nostre montagne e colline, basti ricordare Mandrano, Corticato, Monte Motola, il Passo della Sentinella, Monte Carmelo, la Cerreta, il Cervati, la vetta più alta della Campania da cui si possono ammirare un paesaggio mozzafiato e una natura intatta non rovinata ancora dall’uomo.
Fanno da corona a questa valle di origine tettonica quindici paesi di notevole interesse storico-artistico tra cui vanno citati in primis, perchĆ© abitati nei primi decenni a.C., Teggiano, Atena e Sala Consilina. Famosi personaggi storici hanno attraversato il nostro territorio: Annibale, Alarico, Giuseppe Garibaldi, Carlo V di Spagna. Teatro, inoltre, di battaglie famose tra cui va ricordata quella tra Spartaco e P. Cornelio Silla, l’assedio di Federico d’Aragona al castello dei Sanseverino, insomma un luogo partecipe alla storia del nostro Paese.
Il Vallo di Diano vanta anche uomini illustri, ricordiamo Luca Mandelli, Stefano Macchiaroli, Mons. Amibile Federico di Teggiano, Alfredo De Marsico e Costantino Gatta di Sala Consilina, Raffaele e Vittorio Bracco di Polla, Pietro Laveglia e Gherardo Marone di Monte San Giacomo, Giovanni Amabile, Luigi e Sebastiano D’Amato di Sant’Arsenio, Elena D’Alto e Mario Cancro di Atena Lucana solo per citarne alcuni in quanto l’elenco sarebbe molto lungo.
Gli anni però di maggiore splendore il Vallo li ha vissuti tra la metĆ dei settanta fino al 2000, anno in cui ĆØ iniziato il declino coinciso con la chiusura di molti reparti dell’ospedale di Sant’Arsenio, il ridimensionamento dell’unitĆ ospedaliera di Polla, la chiusura del Tribunale di Sala Consilina, l’inquinamento del sottosuolo, l’impoverimento dell’agricoltura, la chiusura del carcere e di molte stalle che hanno portato allo spopolamento del Vallo.
I vari progetti per evitare tale fenomeno sono lodevoli ma non credo sortiranno l’effetto sperato. Se realmente si vuole evitare la fuga dei giovani dal Vallo si deve, secondo il mio modesto parere, puntare su un’agricoltura di qualitĆ , ovviamente bonificando i terreni contaminati, sul turismo religioso, artistico, culturale e paesaggistico, evitando il massacro del territorio, diffondere i prodotti tipici della nostra terra, ripristinare la tratta ferroviaria per agevolare le comunicazioni, ricordo che dopo le venti il Vallo ĆØ praticamente irraggiungibile. Dare spazio ai giovani talenti del luogo, bravi ed apprezzati come Luigi Gargano di Sala Consilina, Cono D’Elia di Teggiano, Luigi Di Miele di Sassano e tanti altri di notevole valore. Abbiamo due onorevoli e possono fare molto, spero che seguano le orme di Enrico Quaranta e Gerardo Ritorto e non rincorrano progetti fumosi.
Questa Valle non dev’essere più depredata da sciacalli senza scrupoli, va amata, protetta, curata con amore da noi cittadini facendo sentire la nostra voce per denunciare le ingiustizie, i problemi, le manchevolezze dei nostri amministratori e non essere sudditi e complici del lento ed inesorabile oblio a cui il nostro territorio si sta avviando. Siamo servi del sapere, se vogliamo essere veramente liberi e costruttori di una societĆ migliore, il servilismo non ha mai prodotto progresso.
