È stato annullato il tanto atteso incontro pubblico, previsto per la mattinata del 9 ottobre, tra i rappresentanti delle Fonderie Pisano e il Comune di Buccino alla presenza dei cittadini e di tutti gli interessati.
Incontro programmato e concordato, che doveva tenersi presso il Centro Polifunzionale, per l’esposizione del nuovo progetto di delocalizzazione delle Fonderie nella Zona Industriale del paese. La cancellazione decisa dal sindaco di Buccino, Pasquale Freda, subentra in seguito ad uno scambio di Pec avvenuto nelle scorse settimane, tra il primo cittadino e il presidente Guido Pisano.
“Ho chiesto alle Fonderie di avere il progetto, dopo aver più volte specificato di non voler avere interlocuzioni né incontri privati – dichiara Freda – evidentemente la cosa non è stata gradita, quindi all’ennesima richiesta pervenutaci di incontrarli privatamente, unitamente agli altri Amministratori abbiamo deciso di annullare l’incontro”.
Infatti, mediante posta elettronica, il sindaco ha richiesto la trasmissione del progetto esecutivo dell’opificio in vista dell’incontro, cui ha fatto seguito la risposta del presidente delle Fonderie di voler far visionare il progetto prima negli uffici del Comune prendendo accordi su come gestire la riunione prevista il 9 ottobre. Ed è proprio da tale riscontro che scaturisce questa decisione, poiché lo stesso sindaco Freda aveva già più volte ribadito di non volere incontri privati e riservati.
“Il fatto di non volerci trasmettere il progetto dell’opificio spero porti gli scettici a riflettere seriamente sullo stato delle cose – continua Freda – Il NO alle Fonderie è un NO di dignità, oltre che di protezione del territorio. Qualcuno si chiede perché proprio a Buccino? Ve lo dico io. Perché il nostro comprensorio registra complessivamente pochi elettori, quindi meglio ‘scontentare’ i nostri paesini anziché città popolose come Salerno, Battipaglia, Pontecagnano. Alcuni rappresentanti locali, negli anni, hanno manifestato un servilismo politico senza precedenti. Nonostante governassero territori martoriati ed abbandonati (oltre che destinatari di opifici altamente inquinanti come le Fonderie e la Buoneco) pur minacciando ribellioni e guerre hanno continuato ad essere asserviti ad un sistema che ci ha danneggiato e continua a danneggiarci come territorio. É ora che iniziamo a farci sentire seriamente e non in maniera scenica, per pretendere dalle istituzioni il rispetto che meritiamo. La nostra dignità e la nostra terra non sono barattabili con incarichi e contentini”.
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