“No slot, no Tari”. Potrebbe essere questo lo slogan del nuovo regolamento che ha adottato il Comune di Tito rispetto al pagamento della tassa sui rifiuti. Un’importante novità che permette agli esercenti che dispongono di slot machine di dismetterle e conseguentemente di non pagare la tassa, comunque un esborso di non poco conto.
La novità è inserita al punto 3 del regolamento, ed è stata condivisa da tutto il Consiglio comunale, con la votazione all’unanimità durante l’ultima seduta. L’obiettivo del Comune di Tito è quello di arginare questa piaga sociale, che in molti casi riduce le famiglie sul lastrico.
Si parte con la speranza di iniziare a porre un minimo argine a quello che col passare del tempo diventa un problema molto serio.
Secondo gli ultimi rilievi, pubblicati a settembre 2019, nel 2018 a Tito sono stati giocati ben 8,5 milioni di euro in vari giochi, di cui circa 6 per le slot machine (mezzo milione in meno del 2017).
“Abbiamo assunto questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco di Tito Graziano Scavone – perché conosciamo la gravità del problema. Gli ultimi dati in possesso ci dicono che a Tito si gioca tanto. È un problema che va affrontato anche per aiutare le famiglie. Questa non è chiaramente un’iniziativa risolutiva, servono anche altre attività per chi è affetto da ludopatia. È un’iniziativa che impatta sì sul bilancio comunale, ma crediamo sia necessario farla. Tendiamo una mano agli esercenti e speriamo di poter azzerare la Tari a molti per tre anni. Questo è un primo passo per combattere questa piaga“.
“Lo Stato – ha concluso Scavone – deve iniziare a rivedere questa materie, magari anche rinunciando ad introiti. Non si può guadagnare sulla disperazione delle persone“.
Nei prossimi giorni sarà possibile aderire all’iniziativa e lo sgravio partirà dall’annualità 2021.
– Claudio Buono –