E’ una triste storia quella di un 40enne di Eboli sfrattato di casa con la moglie e i suoi tre piccoli figli perchè non riusciva a pagare l’affitto a causa del lavoro precario. La famiglia, inoltre, si vede anche costretta a fare i conti con una grave cardiopatia da cui è affetta la figlia piĂą piccola.
Dopo lo sfratto esecutivo i genitori temono un possibile allontanamento dei figli. In merito alla vicenda interviene il sindaco di Eboli, Massimo Cariello.
“Il Comune tratta non meno di 3-4 sfratti esecutivi al mese, nel silenzio e senza ingiusto clamore, per salvaguardare privacy e dignitĂ delle persone – ribadisce il primo cittadino -. Abbiamo realizzato un fondo di garanzia per sostenere famiglie che devono versare caparre per potere accedere ad abitazioni private, se ne hanno possibilitĂ . Per l’assegnazione degli alloggi pubblici, invece, c’è un solo criterio, oggettivo, previsto per legge e che fa riferimento alla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari. Chi si ritrova negli alloggi popolari ne ha diritto, nel rispetto delle leggi, non come è accaduto negli anni passati“.
Sul caso specifico interviene l’assessore alle Politiche sociali, Carmine Busillo. “Il caso della famiglia in questione – spiega – è purtroppo non dissimile da altri casi che il Comune affronta quotidianamente. Anche in questa occasione il Comune ha affiancato la famiglia, nei limiti dei protocolli previsti dalla normativa e tentando di fare anche di piĂą. Infatti, con il supporto della rete che il Piano di Zona ha realizzato tra pubblico e privato, abbiamo trovato il modo per sostenere larga parte del trasloco e deposito presso un locale nei pressi dell’abitazione, ciò ad evitare che nel momento dello sfratto tali mobili venissero posti in custodia a spese della famiglia o peggio ancora inviati successivamente al macero. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale non è la separazione, ma il mantenimento dei nuclei familiari, guardando sempre e primariamente all’interesse dei minori. Con il supporto del Servizio Sociale Professionale, infatti, stiamo individuando le opportunitĂ consentite dalla legge alle quali nei prossimi giorni potrebbe avere diritto ad accedere il nucleo familiare“.
– Chiara Di Miele –