Tragedia a Picerno dove un ragazzo, Michele Labella, 30enne originario di Avigliano, è stato trovato morto all’interno di un’abitazione.
I Carabinieri della Stazione di Picerno, insieme al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza, coordinati dal Capitano Gennaro Cascone, in seguito alla morte del ragazzo hanno arrestato in flagranza dei reati di omicidio colposo, evento diverso da quello voluto dall’agente, morte o lesioni come conseguenza di un altro delitto, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, il 39enne D.P., operaio potentino già  noto alle Forze dell’Ordine.
Ieri pomeriggio, i Carabinieri hanno trovato il cadavere di Michele Labella a casa sua. Dall’immediato sopralluogo dei miliari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza, condotto con la presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza Paolo Mandurino e con il medico legale, è emerso che la morte del giovane fosse avvenuta, verosimilmente, per overdose.
Le serrate ed approfondite attività d’indagine, gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti e l’interrogatorio di D.P. svolto dal magistrato insieme ai militari hanno messo luce sull’intera dinamica dell’episodio ed evidenti sono state le responsabilità dell’operaio. In particolare, Michele Labella, nonostante solo due giorni fa avesse terminato il periodo di permanenza presso un centro riabilitativo per le dipendenze patologiche, giovedì sera si è recato dall’amico D.P., anch’egli tossicodipendente, e gli ha chiesto della droga. Pertanto, i due, a bordo dell’auto del malcapitato, sono andati prima a Potenza per procurarsi la sostanza e poi fuori regione, dove D.P. conosceva bene i luoghi e la rete di spaccio, in quanto cliente, intermediando, procurando ed acquistando la droga per sè e per l’amico. Nell’immediatezza ne hanno assunta alcuna, mentre altra l’hanno consumato al ritorno a casa di D.P. a Picerno dove Michele Labella ha trovato ospitalità per la notte.
Poiché da mesi quest’ultimo non assumeva quantitativi tali, ha iniziato già a sentirsi male durante il viaggio di ritorno, motivo per il quale ha fatto guidare la sua auto all’altro. Giunti a casa, prima di mettersi a letto, hanno assunto ancora cocaina ed eroina e proprio in questa fase il giovane ha accusato altri disturbi, come vomito e mal di testa, riferendoli comunque all’amico, il quale, in ogni modo, non ha preso alcun provvedimento. L’indomani, pur considerate le condizioni di salute del ragazzo, lo ha lasciato da solo presso nell’appartamento per recarsi al lavoro, senza chiamare alcun soccorso né la sera prima, né la mattina successiva, per poi rientrare nel pomeriggio e trovare il cadavere. Spaventato, non ha richiesto l’intervento del Pronto Soccorso ma si è limitato a chiamare un medico di famiglia che ormai ha potuto solo constatare la morte del giovane.
Al termine delle operazioni, l’arrestato è stato condotto a casa dei genitori e oggi pomeriggio ha avuto luogo il giudizio di convalida dove il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ha applicato la custodia cautelare in carcere e così il giovane è stato condotto nel carcere di Potenza.
– Claudio Buono –