La doppiezza è parlare contrario all’intenzione. Anche i sondaggi della fascistizzazione? Certo, anche un nascondersi è doppiezza: si ricorre alla falsità/ambiguità per aggirare la gente. Non per niente è un vizio ma anche una risorsa del ceto politico italiano, da Giulio Andreotti al “caimano” Berlusca, ai leghisti bossiani-salviniani, ai vaffa-day del comico Beppe, alla destra illiberale e neo-fascista con la fiammella: alternano tutti nel tempo le loro identità e così fanno la storia. In questo periodo esibiscono le identità opposte e inconciliabili, un po’ come dire che si pigliano ma non si somigliano.
Ci sono Salvini e Meloni riavvicinati con la guerriglia a King Mario ma un giorno sì e l’altro pure si smentiscono su Putin, sulla scelta di campo dell’Ucraina e sulla sfida energetica, camminando a braccetto e guardandosi in cagnesco. Carlo Calenda insieme a Matteo Renzi abbracciati mettono nel mirino Letta e sognano il sorpasso su Forza Italia, ricevendo la bocciatura del “cavaliere” che dice “Il centro siamo noi”. I due esibiscono pomposamente la formazione del Terzo Polo con la speranza di rubacchiare (ops!) qualche voto al Pd e a Forza Italia e così vanno oltre la doppiezza e sono pronti a rivendicare, secondo convenienza, tutte le identità possibili. Renzi lo ammette: non abbiamo voti nostri, ci verranno dai dem e dai forzisti. Poi pensano di rimanere sè stessi!
Ma che classe politica che abbiamo noi italiani: alle mummie e ai fossili (niente nomi per carità di patria) rigenerati dal disinteresse della gente per questa politica e dalla noncuranza dei giovani, si presentano Stanlio & Ollio in matrimonio che durerà fino al 26 settembre, quando le urne diranno la verità. Intanto i sondaggi, che sono veritieri fino a prova contraria se ricordiamo il Pd di Renzi al 40,8 per cento, poi il M5S al 32,7, poi Salvini al 34,4, oggi Meloni. Rimaniamo in attesa del prossimo giro.
E’ che i sondaggi sono spesso menzogneri, questo dovremmo saperlo. Perché la storia dei sondaggi è costellata di errori, anche se falsano la campagna elettorale. Esempio elementare: nell’attuale Parlamento la truppa di Giorgia Meloni vale il 4 per cento appena (esito del voto), però i sondaggi la portano al 24 per cento. Merito dei sondaggisti e della vulgata. Ma se il risultato è scritto, perché dobbiamo privarci di una domenica di riposo? Vince la destra dicono i sondaggi e chi ricorda quei famosi sabato del regio decreto 1935 può mettersi in tenuta ginnica e munirsi di moschetto perché la fascistizzazione comporta almeno salute, cultura e sport.
– Franco Iorio –