La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno chiederà al giudice delle indagini preliminari di mandare a processo otto persone con l’accusa di inquinamento ambientale per lo sversamento di milioni di dischetti in mare, trascinati dalle correnti, spiaggiati dalle onde e fuoriusciti dal depuratore di Capaccio Paestum.
Lo fa sapere Clean Sea Life, progetto finanziato dall’Unione Europea che vuole accrescere l’attenzione del pubblico sulla quantità di rifiuti presenti in mare e sulle spiagge, in merito alla disfunzione nella progettazione tecnica della griglia del depuratore di Varolato che nel 2018 causò la fuoriuscita e la dispersione in mare di innumerevoli di dischetti in plastica non biodegradabile.
“Hanno investito le coste italiane, francesi, spagnole, tunisine e maltesi, in zone di elevato valore per la biodiversità , aree protette, parchi nazionali e santuari internazionali, e finendo nello stomaco di specie protette come le tartarughe marine – spiegano dall’organizzazione ambientalista -. Se si va a processo è anche grazie a voi: i circa 250.000 dischetti che tutti insieme abbiamo raccolto e le oltre 600 segnalazioni foto/video che Clean Sea Life continua a raccogliere hanno dato un contributo determinante alle indagini e aiutato gli inquirenti a identificare il luogo, l’entità e l’impatto dello sversamento“.
Davanti al giudice delle indagini preliminari in 8 tra funzionari comunali e dirigenti della Veolia. Per loro la richiesta di rinvio a giudizio per inquinamento ambientale.
– Chiara Di Miele –
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