La Regione Basilicata ha completato il lungo percorso che riguarda le discariche in infrazione con la chiusura e la bonifica dei siti inquinanti risolvendo un problema dal grave impatto tanto sull’ambiente quanto sulla salute dei cittadini. “E’ stato – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Francesco Pietrantuono – un lavoro articolato, realizzato con un impegno quasi quotidiano e la responsabilità che il serio problema ha imposto. Un lavoro che ci spinge sempre più a far rispettare il cronoprogramma previsto per la raccolta differenziata dei rifiuti in Basilicata, tassello cruciale della strategia ‘Rifiuti zero’”. Con la delibera adottata lo scorso 23 marzo si finanziano 13 interventi per un totale di 14,55 milioni di euro, utilizzando i fondi del Patto per lo sviluppo della Basilicata (pari a 9,47 milioni di euro) e quelli del Piano operativo ambiente (pari a 5,08 milioni). Tra i 13 interventi che riguardano le discariche anche quello di località Farisi a San’Angelo Le Fratte (250.000 euro), di località Carpineto a Lauria (150.000 euro), di località Aia dei Monaci a Tito (2.500.000 euro), località Tempa La Guarella a Moliterno (2.500.000 euro), località Montegrosso Pallareta a Potenza (400.000 euro).
“Si tratta – continua Pietrantuono – dell’ultimo atto di un percorso articolato in tre fasi: analisi e definizione del programma di lavoro, definizione degli strumenti finanziari ed adozione dei provvedimenti. Nel febbraio 2012 la Commissione Europea ha comunicato al Governo l’esistenza in Italia di 102 discariche preesistenti in violazione dell’art. 14 della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, dando avvio di fatto alla procedura di infrazione n. 2011/2215. Per la regione Basilicata la procedura riguardava 26 discariche preesistenti. Di queste ultime, 3 discariche (Pisticci – località La Recisa, Oppido Lucano – località Serra S. Antonio e Vaglio Basilicata – località Isca d’Ecclesia) sono state rese conformi alle disposizioni della direttiva 1999/31/CE. In merito alle restanti discariche la Commissione Europea ha deferito l’Italia in Corte di Giustizia, depositando il ricorso lo scorso 17 agosto 2017“.
La Regione Basilicata, in stretta sinergia con il Governo nazionale, ha poi definito gli strumenti finanziari per far fronte al problema: in particolare il 2 maggio 2016 il Presidente della Regione ha sottoscritto con il Presidente del Consiglio “Il Patto per lo sviluppo della Basilicata” che presentava le risorse finanziarie necessarie per l’esecuzione degli interventi indispensabili al superamento della procedura d’infrazione comunitaria. Successivamente con la Direzione Generale per i Rifiuti e l’Inquinamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stata definita la destinazione di risorse finanziarie pari a 5,080 milioni di euro per la realizzazione di interventi relativi a discariche in procedura di infrazione nell’ambito del territorio della regione. Recuperate le risorse, gli uffici del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata hanno avviato un alacre lavoro, adottando i provvedimenti necessari all’adeguamento e alla chiusura delle discariche ancora interessate dalla procedura d’infrazione, fino alla delibera dello scorso 23 marzo che completa l’iter finanziario dell’intero programma.
– Chiara Di Miele –