Nel giorno della Vigilia di Natale il Presidente della Campania Vincenzo De Luca non ha fatto mancare la consueta diretta del venerdì pomeriggio.
“In questi mesi ho colto tanta delusione e sfiducia nei nostri concittadini – ha spiegato – La realtà con cui ci troviamo a fare i conti adesso è completamente diversa da quella che ci aspettavamo quando abbiamo iniziato la campagna di vaccinazione. Ci aspettavamo tutti l’immunità di gregge e invece così non è stato, è cambiato tutto mese dopo mese. Inoltre abbiamo pagato una qualità della comunicazione istituzionale pessima, e non mi riferisco solo alle televisioni. Mi riferisco ai responsabile dell’Iss, al consulente del Ministro della Salute, a quello del Commissario e poi ancora a giornalisti, intellettuali, filosofi e abbiamo dato voce anche ai parcheggiatori abusivi!”.
“Paghiamo inoltre un orientamento del Governo italiano che tende a fare solo mezze misure, perdendo solo tempo – aggiunge – Sono state prese delle decisioni a fine novembre rese operative solo a metà dicembre, come l’obbligo della terza dose per il personale sanitario, quello scolastico e delle Forze dell’Ordine. Così facendo perdiamo quel vantaggio che avevamo acquisito rispetto ad altri Paesi dell’Europa. La variante Omicron è aggressiva, conosco tante persone che sono state contagiate. Dobbiamo capire che chi si vaccina, 99 volte su 100 evita di finire in Terapia Intensiva. Dobbiamo essere responsabili e dobbiamo farlo sia per noi stessi ma anche per i nostri familiari e per la comunità in cui si vive. Noi in Campania dobbiamo essere rigorosi perché siamo il territorio d’Europa più densamente abitato. Se perdiamo il controllo della situazione rischiamo un’ecatombe, non il semplice contagio”.
“Bisogna evitare le feste: il compleanno, la festa di laurea, le scemenze – ha tuonato De Luca – Quando siamo in emergenza, le cose non essenziali vanno eliminate perché ci si fa male. Cerchiamo di vivere questo Natale veramente in maniera responsabile. Guai a noi se in questa settimana fra Natale e Capodanno perdiamo la testa. Cerchiamo di essere misurati e di non perdere la testa: è un’occasione anche per riscoprire valori profondi, valori familiari. Approfittiamo di questi momenti anche di raccoglimento familiare per ritrovare affetti, valori, per liberarci di qualche scoria che tutti quanti ci portiamo appresso, di qualche elemento di aggressività, approfittiamone per ridiventare più umani”.
“Come si fa a non capire che i comportamenti devono essere radicalmente cambiati quando c’è una situazione di pericolo? – ha aggiunto infine – C’è bisogno che sia il Presidente della Regione a fare l’ordinanza per dire che non bisogna vendere alcolici al di fuori dei locali e consumarli davanti ai locali facendo assembramento? Che non bisogna fare le feste di compleanno o di laurea, il più delle volte con ragazzi che perdono i freni inibitori? E i papà e le mamme vogliono capire che devono essere un freno e un richiamo alla responsabilità per i ragazzi? Si può capire che un ragazzo di 17 o 18 anni può perdere la testa, ma non la può perdere il padre”.