L’assessore alle Attività Produttive, Franco Cupparo, il capo di Gabinetto del Presidente Bardi, Michele Busciolano, il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala e il consigliere regionale Gianuario Aliandro hanno ricevuto in Regione una delegazione di commercianti, operatori economici, associazioni sportive della Val d’Agri, coordinata dall’associazione “Comart” di Villa d’Agri e accompagnata dal sindaco di Marsicovetere, Marco Zipparri.
Il presidente di “Comart” Michele Piscopia ha sintetizzato i contenuti di una lettera indirizzata al Presidente Bardi nella quale si lamenta l’insufficienza dei ristori sinora previsti e si chiede l’istituzione di un fondo di liquidità e l’individuazione di ulteriori forme di aiuti.
L’assessore Cupparo ha spiegato che “per contrastare gli effetti economici connessi all’emergenza Covid-19 nel 2020 sono stati stanziati circa 100 milioni a favore delle imprese, dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti”.
Di questi, circa 16 per i piccoli prestiti, 23 per il pacchetto turismo, 30 per il fondo perduto microimprese, 5,3 per il bonus liberi professionisti, 3,8 per il Fondo per lo sviluppo e l’occupazione delle imprese cooperative, 1,26 per ristori alle associazioni e società sportive, 3 per incentivi alle imprese per lo smart working, 9,6 per investimenti a favore di strutture sociosanitarie, 20 per contributo fino all’80% della Tari alle imprese e ai liberi professionisti.
“In pochi mesi – ha evidenziato l’assessore – su queste misure straordinarie sono stati erogati già oltre 60 milioni a favore di circa 20mila imprese e lavoratori autonomi. Stanziati anche 10 milioni di euro per cofinanziare gli investimenti da parte di micro, piccole, medie imprese e liberi professionisti con un contributo pari al 50% a fondo perduto con l’Avviso Pubblico per la ripresa delle PMI e delle professioni. Un ultimo bando destina 4 milioni di euro alle categorie sinora escluse e andrà in Giunta a breve”.
Nel corso dell’incontro è stata fatta chiarezza sull’impossibilità da parte della Regione Basilicata di erogare aiuti senza la preventiva verifica della regolarità contributiva. Cupparo ha auspicato che “il Presidente Draghi possa dare rapido corso a nuove forme di sostegni, non più a pioggia, e destinati a mantenere in vita le aziende che avevano il bilancio sano prima della crisi Covid. Attendiamo dal Governo ulteriori risorse da poter ripartire speriamo con la minore burocrazia possibile”.
Il Capo di gabinetto del Presidente Bardi, Michele Busciolano, si è soffermato invece sulle modalità di erogazione dei contributi a fondo perduto previsti dai decreti “Ristori” e “Ristori bis”: “La verifica dei requisiti – ha evidenziato – è in capo all’Agenzia delle Entrate. Rispetto al fermo per manutenzione del COVA, la Regione Basilicata non ha alcun potere discrezionale trattandosi di competenze in capo alla Polizia mineraria del Ministero dello Sviluppo Economico. Per dare una risposta alla ripresa dei territori stiamo lavorando per allestire nuovi punti vaccinali e procedere a vaccinazioni di massa non appena la Basilicata potrà godere della disponibilità di tutti i vaccini e di un numero maggiore di dosi”.
Nel chiudere l’incontro il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala ha assicurato che “l’intera assise regionale ha raccolto il grido di dolore che proviene dai territori e che non farà mancare il proprio contributo per individuare le migliori forme di sostegno per tutti i comparti in crisi”.
Il Sindaco Zipparri, invece, ha evidenziato come occorrerebbe “una nuova stagione di riapertura e di facilitazione di accesso al Credito anche attraverso istituzioni regionali come Sviluppo Basilicata e/o altri istituti di credito in convenzione”.
“È di primaria importanza dare una forte accelerazione alla somministrazione di vaccini alle platee degli over 80 – ha aggiunto – che ancora oggi registra ritardi in diversi comuni della provincia di Potenza. Solo con le vaccinazioni, che dovranno essere necessariamente somministrate in tempi brevi, si potrà tornare alla normalità e dare respiro alle tante attività, soprattutto di ristorazione, che purtroppo ancora oggi possono lavorare solo in modalità da asporto. Quest’ultima modalità, purtroppo, non fornisce loro la possibilità di garantire introiti ed entrate sufficienti al solo pagamento dei costi fissi come utenze, affitto dei locali e costi del personale”.
– Claudia Monaco –