Ritorna a far discutere sindaco e cittadini della Valle del Sele, l’impianto di compostaggio situato a Castelnuovo di Conza.
Il sito, chiuso nel 2014 con un’ordinanza sindacale, a seguito dei controlli effettuati dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno che ne disposero il sequestro, ospita ancora ben 19mila tonnellate di rifiuti.
Nell’impianto di compostaggio di Castelnuovo di Conza, uno dei più grandi impianti di rifiuti d’Europa, gestito dalla società Sorieco, poi fallita, avveniva lo smaltimento di compost cioè la trasformazione di rifiuti solidi urbani, scarti di produzione agricola e industriale biodegradabile, in terriccio e concime destinati alla vendita sul mercato.
Lo stabile industriale di proprietà della società Compost Campania, è passato ora, al curatore fallimentare. Oggi però, nonostante l’impianto non sia più attivo e parte dei rifiuti siano stati rimossi dal sito, restano ancora circa 19mila tonnellate di rifiuti da smaltire.
“Il sito di compost è diventato una vera e propria discarica dove ci sono ancora ben 19mila tonnellate di rifiuti da rimuovere – spiega il sindaco Michele Iannuzzelli, che non nasconde le sue preoccupazioni circa la natura dei rifiuti – Non sono sicuro del materiale presente nello stabile. La Regione Campania con il suo assessorato, si attivi per stanziare i fondi necessari ad eliminare completamente il compost ancora presente nello stabile del sito e bonificare il territorio. Vogliamo che i nostri figli e la nostra Valle non abbiamo mai più mostri”.
Intanto però, in una delibera di consiglio, il comune ha anche revocato al curatore fallimentare, la concessione dei terreni occupati dall’impianto, concessione dalla quale il comune vanta ancora del danaro per utilizzo del terreno.
– Mariateresa Conte –