Anche la Lega Salvini Premier di Salerno interviene dopo il Decreto della Regione Campania che dispone, a partire da gennaio 2019, la chiusura dei Punti Nascita di Sapri e Polla e attacca il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca per la cattiva gestione della politica sanitaria.
“Le comunità del Cilento e del Vallo di Diano sul piede di guerra per le chiusure dei Punti Nascita degli ospedali di Sapri e Polla, la prossima dismissione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, l’esaurimento dei budget di spesa per gli esami diagnostici, anche di quelli salvavita, nelle strutture accreditate, l’assenza di primari nei reparti di rianimazione, emodinamica (Ruggi) e chirurgia (Cava) dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno, le immagini delle formiche addosso ed in bocca a una paziente allettata che schiantano a zero la credibilità della sanità campana e la guerra con il ministro della Salute. Per tutti questi effetti c’è una sola causa: Vincenzo De Luca”.
Il coordinatore provinciale e vice regionale della Lega Mariano Falcone aggiunge: “La responsabilità di una sanità da ultimissimi posti non può che essere di De Luca nella sua duplice veste di Governatore e di Commissario straordinario. Non si capisce per quale ragione il ministro Giulia Grillo si ostini a mantenerlo in quel ruolo nonostante la prova, dannosa, della sua inadeguatezza”.
Sulla soppressione dei Punti Nascita a Polla e a Sapri, Falcone svela: “Il sindaco del Comune di Polla Rocco Giuliano, non certo un leghista, sentitosi evidentemente tradito da De Luca oggi ha dichiarato che la Regione già sapeva del parere sfavorevole e non ha informato il territorio e che è una delusione per gli amministratori, forse è meglio dimettersi perché non in grado di rappresentare la comunità. Il suo collega Sindaco di Sapri, invece, dà la colpa agli altri ma il decreto l’ha firmato Vincenzo De Luca, Presidente PD della Regione Campania”.
“In queste ore assistiamo al solito scaricabarile di De Luca, i meriti sono sempre i suoi e le colpe sempre di qualcun altro – conclude Falcone – Stavolta se la prende con il Governo cercando di far passare per vittima di un oscuro e malevolo disegno il ruolo del Commissario che invece difenderebbe i territori. Tutti sappiamo che queste altro non sono che le conseguenze dell’ennesima sconfitta di una disastrosa gestione della sanità. De Luca se ne faccia una ragione, la popolazione, la stessa che oggi sta subendo sulla propria pelle le conseguenze delle sue scellerate scelte, lo ha capito benissimo. Tra due anni lo manderà definitivamente a casa. Riteniamo inderogabile la revoca di commissario e l’8 dicembre, a Piazza del Popolo a Roma in occasione della manifestazione nazionale della Lega, consegneremo un corposo dossier al ministro Salvini”.
– Annamaria Lotierzo –
E no, Sig. Mariano Falcone, tu non puoi dire così perché gli scheletri sono nell’armadio del tuo Ministro (si dice della Paura) e il “nemico del popolo” siede sulla poltrone di tale Grillo Giulia, Ministra (si dice) della Salute. Allora, leggiamo insieme pag. 183 del Decreto commissariale n. 87 del 5.11.2018 ove è scritto testualmente che il Ministero della Salute ha espresso PARERE NEGATIVO alla richiesta di deroga proposta dalla Regione Campania. “Il parere ministeriale è pervenuto (alla Regione) con nota n. 24125/P/ del 08.08.2018. La disattivazione dei Punti Nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri è prevista con decorrenza 01.01.2019”. Vogliamo rivedere chi deve rispondere di “colpe”? Il parere del Ministero della Salute è di natura obbligatoria e vincolante. So che capisci benissimo il significato ma ritengo necessario chiarire che il Commissario deve uniformarsi al parere espresso. Pochi spunti di storia: l’art. 1 – comma 180 – della legge n.311 (legge finanziaria per il 2005) prevedeva per le Regioni l’obbligo di procedere, in presenza di situazioni di squilibrio economico finanziario, a individuare le cause e a predisporre un programma di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. Seguì l’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 circa l’obbligo per le Regioni di garantire l’equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario. La Regione Campania approvò il Piano di Rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio sanitario con deliberazione n. 460 del 20/3/2007. Superiormente approvato dal Consiglio dei Ministri in data 17 luglio 2017. Nelle misure previste c’era il ridimensionamento di strutture operative che non rispondevano ai requisiti necessari. Tipo, appunto, spese-benefici. Per il passato la Regione Campania ha chiesto e ottenuto una deroga alla chiusura del Punto Nascita di Polla. Quest’anno, altra musica a Roma! Il parere è stato negativo. E allora chi vogliamo mettere al muro?