La chiusura del Ponte Tanagro tra Sassano e Padula in località Caiazzano sta creando non pochi disagi alla popolazione del Vallo di Diano. Come soluzione, la Provincia di Salerno ha disposto un finanziamento che andrà a migliorare la viabilità del percorso alternativo che attualmente è utilizzato dagli automobilisti.
In merito alla questione è intervenuto il consigliere regionale Tommaso Pellegrino indirizzando una lettera aperta a Michele Strianese, Presidente della Provincia di Salerno.
“Caro Presidente, nel farmi portavoce degli enormi disagi che, da oltre un anno, complicano la quotidianità di migliaia di cittadini residenti nel Vallo di Diano per la chiusura del Ponte Tanagro, le rivolgo un appello accorato attraverso una riflessione corale. – esordisce Pellegrino – L’interdizione del tratto che collega il comune di Sassano a quello di Padula di fatto isola intere comunità creando un disagio notevole ai residenti, ai lavoratori, agli studenti, alle attività commerciali, al comparto agricolo che sta subendo disagi e perdite considerevoli”.
Il consigliere fa un sunto della vicenda che va avanti da oltre un anno: “La programmazione dei lavori per la messa in sicurezza del Ponte Tanagro, chiuso nell’ottobre 2021 al transito dei veicoli, era prevista entro l’estate 2022. Ad oggi non ve n’è traccia. Come pure non v’è traccia dei lavori di somma urgenza per il percorso alternativo di via Ascolese, nonostante la decisione condivisa da tutti i sindaci del Vallo di Diano di deliberare a favore dell’adeguamento delle arterie stradali secondarie per migliorare la circolazione stradale e la viabilità tra Sassano e Padula, con i fondi della Strategia delle Aree Interne, gestiti anche dalla Provincia di Salerno. – prosegue Pellegrino – L’Ente da Lei presieduto, intanto, in base al decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 7 maggio 2021 ha ricevuto l’importo di 6.180.277,35 euro per l’esercizio 2021; 7.946.070,88 euro per il 2022 e saranno assegnati ulteriori 6.180.277,35 euro nel 2023 per la realizzazione delle opere; pertanto, nel caso specifico dei lavori riguardanti il Ponte Tanagro, non ci sono impedimenti legati agli aspetti economici”.
I tempi di realizzazione delle opere pubbliche non sono uguali in tutta Italia: “I lavori di rifacimento riguardano l’attraversamento di un piccolo fiume di poche decine di metri, ma è tutto ancora fermo al palo. Viene facile il paragone con il nuovo ponte di Genova, il San Giorgio. Il viadotto che attraversa la valle del Polcevera, un’infrastruttura strategica, un’opera mastodontica, realizzato in soli 15 mesi. – afferma Pellegrino – Il Sud non può crescere se continuiamo a essere in ritardo su opere che devono garantire servizi essenziali e una viabilità efficiente, condannando i territori a carenze ataviche. La politica deve fare la sua parte davvero, riappropriarsi del suo ruolo riavvicinandosi ai cittadini, solo così può recuperare credibilità e fiducia. I ritardi e l’immobilismo non sono segnali positivi. Occorre confrontarsi su temi concreti e lasciare andare gli opportunismi ideologici per mantenere gli impegni presi con la collettività. E’ necessaria una profonda riflessione anche sul ruolo delle Province che, continuano ad esistere, senza dare spesso le tempestive e opportune risposte ai cittadini, non sempre per responsabilità di chi si trova ad occupare ruoli istituzionali, ma per la continua e costante carenza di personale, mezzi e in alcuni casi risorse.
Tra le righe della lettera aperta si legge poi una proposta circa la divisione di competenze tra istituzioni: “Sarebbe bene, almeno per determinati e particolari interventi, poter demandare ai Comuni quelle funzioni che la Provincia non può assolvere. Probabilmente nel caso del Ponte Tanagro avremmo già quantomeno iniziato i lavori per la realizzazione dell’opera. – sottolinea il consigliere – E’ tempo, Presidente Strianese, che il Ponte Tanagro torni nuovamente percorribile, è tempo che si velocizzino le procedure e si ponga la parola fine a una situazione incresciosa e insostenibile che dura da molto, troppo tempo. Non perda l’opportunità, da uomo delle istituzioni, di restituire al territorio del Vallo di Diano l’attenzione che merita“.